L’ex Neuro cerca un futuro

L’ex Neuro cerca un futuro
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«C’è un’occasione storica da non lasciare sfuggire: con il Recovery Plan possiamo dare un futuro all’ex Neuro». Così il Governatore del Piemonte, Alberto Cirio, si è espresso venerdì mattina a Racconigi, dove, assieme al sindaco Valerio Oderda e ai consiglieri regionali Paolo Bongiovanni e Matteo Gagliasso, ha effettuato un sopralluogo nel complesso che fu sede dell’ospedale psichiatrico fino al 1978.

Il recupero del complesso edilizio, una vera cittadella nel cuore di Racconigi, è stato inserito tra le cinquanta priorità della provincia di Cuneo.

«Sull’ex Neuro - prosegue Cirio - si è sempre parlato molto e si è fatto poco. Occorre cambiare il metodo. Formeremo un tavolo di lavoro; entro maggio l’Asl Cn1, proprietaria dell’immobile, ci dovrà dare il nome di un commissario che si occupi della questione. Il ruolo del Comune sarà importante, perché dovrà fare da collettore. Non c’è tempo da perdere, per sfruttare l’occasione dobbiamo progettare  e partire con i lavori entro il 2026».

Salvo clamorose sorprese, l’ex Neuro manterrà la sua specificità come contenitore destinato alla sanità e alla salute, ma è presto per dire ora se sarà trasformato in residenza per anziani, casa della salute, ambulatorio, o altro.

Nei mesi scorsi il Comune di Racconigi ha recepito uno studio di fattibilità realizzato dall’associazione “Ex Neuro”. Il documento non affronta esclusivamente il progetto di recupero del padiglione “Chiarugi”, l’edificio principale dell’ospedale psichiatrico, ma l’insieme del complesso dell’ex Neuro nel cuore della città, per un totale di circa 47.500 metri quadrati edificati,  immersi in un parco di  8 ettari, che diventano quattordici se si ricomprende anche l’ex “colonia agricola” del complesso.

Lo studio dell’associazione prevede il recupero dell'ospedale civile con la trasformazione in centro sanitario territoriale di zona con specializzazione alle degenze per anziani, un centro per 450 anziani non autonomi nel recuperabile padiglione Chiarugi, 100 alloggi di housing sociale a basso affitto per coppie di anziani autosufficienti, piani di rigenerazione urbana per privati, con demolizioni, recupero di suolo e ricostruzione di nuove cubature addensate.

Si tratta di una base dalla quale partire, anche se il tavolo di lavoro potrebbe esprimersi per una progettazione totalmente differente.

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