L’Indiana Jones saluzzese al delta del Po
Fabrizio Bruno, l’Indiana Jones originario di Lagnasco, saviglianese “di lavoro” e saluzzese di residenza, è arrivato a Pila, dove il Po incontra l’Adriatico. Era partito da Pian del Re il 20 giugno scorso. Dopo due settimane in sella alla sua bici d’acqua, 183 comuni attraversati e 652 chilometri percorsi, ha festeggiato l’impresa con un tuffo nel mare.
C’è chi percorre il Grande Fiume in canoa, chi pedalando sulle sue sponde. Bruno ha invece pedalato in acqua, grazie alla sua speciale “bicicletta muscolare”, dotata di grandi galleggianti con la quale, anni fa, aveva attraversato lo Stretto di Gibilterra.
Già titolare di un’agenzia viaggi, tour operator e guida di viaggi avventurosi, ha voluto attraversare tutta la Pianura Padana per sottolineare la rinascita dopo il difficile periodo del coronavirus.
«Durante il percorso ho rivisto vecchi amici e ne ho incontrati di nuovi, che mi hanno aiutato, ospitato e accompagnato - sottolinea Bruno all’arrivo a Pila -. Si è trattato di un viaggio che ho realizzato per me, in un anno importante della mia vita e in un momento particolare per tutto il mondo».
In sella a moto, a piedi, in jeep, ha attraversato deserti, montagne e nazioni intere.
Ora aggiunge questo viaggio al suo album dei ricordi.
Partito dal Pian del Re, ha disceso la valle Po fino a Villafranca lungo le strade provinciali. Poi, appena il fiume è diventato navigabile, ha gonfiato gli speciali galleggianti della bicicletta ed è entrato in acqua.
«Man mano che i chilometri passavano - racconta - il fiume è diventato più vivo. La bellezza ambientale dei primi cento chilometri lascia il passo a un paesaggio più urbanizzato nel basso Piemonte. Fino a Piacenza si incontrano poche persone, il fiume è quasi un elemento estraneo. Invece da Cremona a Ferrara il fiume brulica di attività umane, e l’accoglienza di chi vive sulle sue sponde è fantastica. Ho conosciuto persone eccezionali, che ricorderò per la loro simpatia e ospitalità».
L’arrivo in Adriatico, dopo tanto sole, un paio di temporali e centinaia di ore in sella, è stato salutato con una maglietta speciale, sulla quale era impressa una frase di Sant’Agostino: «Il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina».