La cronistoria della collaborazione tra comune, parrocchia e i vari enti Attorno al santuario di Moretta è nato il polo dell’agroalimentare
In vista della prossima Festa dell’Assunta che avrà la Beata Maria Vergine del Pilone protagonista, è possibile tracciare una cronistoria dell’intensa ed efficace collaborazione tra l’amministrazione comunale e quella del santuario.
Il consiglio di amministrazione per statuto attribuisce al parroco il ruolo di presidente e al sindaco quello di vice-presidente: entrambe le figure sono entrate in organico da pochi mesi ed è così che Mario Piovano, memoria storica di Moretta, ha sintetizzato le vicende della collaborazione tra le due amministrazioni.
IL GIARDINO
Nel 1976 il Comune affittò dall’amministrazione del santuario per 200 mila lire all’anno il giardino (allora un orto in stato di abbandono) per realizzarvi un’area verde attrezzata a disposizione della popolazione. Nella primavera 1977 furono piantati gli alberi ornamentali, donati dalla Forestale di Cuneo, anche per il viale di via Po. Furono installati alcuni giochi per i bimbi e le panchine.
Il giardino venne quindi aperto al pubblico nel giugno 1977. Da allora via via sono state realizzate molte opere per rendere l’area fruibile: servizi igienici, fognature, vialetti pavimentati, tavoli, illuminazione, campetto di calcio, giochi bocce, tensostruttura al centro del giardino e un parcheggio alberato intitolato a don Giuseppe Ponso, ultimo rettore del santuario, mancato nel 1992.
SAGRATO E VIALETTI
La costruzione del parcheggio e la conseguente possibilità di eliminare le auto in sosta dal prato antistante il sagrato, fu l’occasione per pavimentare con cubetti in porfido il sagrato e creare i nuovi vialetti pure in porfido. Una migloria apprezzata dalla popolazione.
L’ISTITUTO
Nel 1988, su richiesta del Servizio di formazione della Provincia, che vide in Moretta una forte potenzialità nel settore lattiero-caseario e quindi la possibilità di creare qui un Istituto di formazione, il Comune si rivolse all’amministrazione del santuario per disporre della foresteria per allocare i locali didattici, i laboratori e della tettoia-ricovero attrezzi, presente nell’angolo sud ovest del giardino, per allestire il caseificio di sperimentazione.
Nel giugno 1989 venne stipulata la convezione di comodato con l’amministrazione; il Comune si fece carico di predisporre i locali per le attività didattiche dell’Istituto e nel contempo di assicurare tutte le manutenzioni ordinarie e straordinarie dell’intero fabbricato, del giardino e di tutte le aree esterne. Rimase fuori dal comodato solo l’edificio del santuario.
INOQ
Su iniziativa della cooperativa Piemonte Latte, parallelamente all’Istituto lattiero caseario nacque anche l’Istituto Nord Ovest Qualità (Inoq) per la certificazione dei prodotti alimentari che venne allocato al secondo piano della foresteria, utilizzando parte delle camere disponibili.
LE SCUOLE
«Nel 1998 - spiega Piovano - in accordo con la Provincia di Cuneo e la Facoltà di medicina veterinaria, il Comune si fece carico di allestire i locali didattici al secondo piano della foresteria, in adiacenza all’Inoq per le due scuole di specializzazione. L’inaugurazione dell’anno accademico 1998-99 avvenne il 24 novembre 1998 con l’intervento del rettore dell’Università di Torino e del preside della facoltà».
Al piano terreno, con accesso diretto dal parcheggio, venne anche allestita la sala per autopsie con celle frigo e paranco per movimentare le carcasse degli animali. Per i seminari di alto profilo internazionale si utilizzò in un primo tempo il locale dell’ex-cappella (ora aula conferenze dell’Università della Terza Età).
«Successivamente - continua Piovano - i convegni e seminari della Facoltà si tennero presso il centro polivalente San Giovanni (l’impianto per la traduzione simultanea e le sedie con ribaltina furono acquistate dal Comune con il contributo della Fondazione Crc e della Cassa di risparmio di Saluzzo».
AGENFORM
Nel 2000 il Comune stipulò con la Regione e la Provincia di Cuneo un accordo di programma per realizzare un nuovo complesso in via Boglio, a nord del giardino.
Il Comune acquistò il terreno, la Provincia costruì l’edificio con finanziamento parziale della Regione e l’Agenform si fece carico dell’attività formativa e sperimentale.
«Nacque così una struttura didattico-sperimentale per la formazione nel settore della lavorazione delle carni e del prodotti lattiero-caseari, oggi unica ed invidiata da molti» sottolinea Piovano.
UNITRE
Con lo spostamento nel nuovo edificio delle attività dell’Agenform (lavorazioni delle carni e lattiero-casearie) ad esclusione del caseificio sperimentale allestito nel 1989, furono resi disponibili i locali della foresteria che nel 2016 il Comune concesse all’Unitre come sede per le attività formative.