Mamme, nonni, vestiti e pon pon Una grande famiglia per il carro Ape
Un lavoro di gruppo, che ha creato aggregazione e voglia di stare insieme fin dall’idea di partecipare anche quest’anno con un carro di Carnevale. Circa 250 gli iscritti alla sfilata, con una sede operativa improvvisata all’interno del garage di don Gianluigi Marzo, il parroco di Moretta, Faule e Polonghera, coinvolto in prima persona nella realizzazione del carro, con tanto di colori e secchiello.
A lavorare sul carro sono stati un gruppo di genitori e di giovani dell’oratorio di Moretta, con in testa Beppe Forestello e Chiara Sandrone che hanno tirato le file di questa edizione.
Ma è stato un lavoro davvero di gruppo: i nonni della casa di riposo hanno realizzato i fiori di carta che abbelliscono il carro, le mamme e le catechiste hanno cucito i vestiti da ape e realizzato i pon pon per i balletti, la carrozzeria Alpicar ha dipinto e lucidato il corpo di Willy dell’Ape Maya a partire da una botte di vino. Ai balletti, coordinati da Alice Fauda, una squadra di animatori formata da Beatrice Bargiano, Gianmaria Pochetino, Irene Gribaudo, Irene Rostagno, Antonio Lucas e Jacopo Miotto. In consolle non poteva mancare infine un vero deejay: Maurizio Sivora, in arte dj Dna.
Il Carnevale a Moretta è stato quindi trasformato in una festa dell’oratorio, una festa della comunità parrocchiale che, così come don Gianluigi, ha valicato i confini territoriali facendo diventare Moretta, Polonghera e Faule una grande famiglia pronta a divertirsi nei valori del rispetto e dell’amicizia.
Don Paolo, nella prima edizione del rinnovato carro allegorico a Moretta, aveva commentato così l’iniziativa nata in seno all’oratorio: «La ricorrenza del Carnevale risulta sempre gradita ai ragazzi e ai giovani perché risponde adeguatamente al desiderio di condividere momenti di gioia in un clima festoso. Rappresenta un momento di aggregazione positiva per tutta la comunità. Cogliamo l'occasione per sottolineare l'importanza educativa dell'oratorio come luogo per ritrovarsi in amicizia condividendo quei valori umani e cristiani necessari per la crescita integrale delle nuove generazioni».