Piscina e palestre di nuovo aperte Le regole per lo sport in sicurezza Spogliatoi autorizzati, ma con distanza di sicurezza
Da lunedì 25 maggio lo sport piemontese è ripartito. Senza fretta, e soprattutto in sicurezza. Da questa data, infatti, sono consentite le attività sportive di base e l’attività motoria in palestre, piscine, centri sportivi, circoli sportivi sia pubblici che privati. Condizione essenziale per la ripartenza, ovviamente, è garantire il distanziamento sociale e mantenere il divieto di assembramento.
I gestori delle strutture sportive, per poter riaprire, devono seguire le linee guida approvate dall’Ufficio Sport della presidenza del Consiglio dei ministri.
Per quanto riguarda le singole pratiche le Federazioni sportive nazionali, le Discipline Sportive associate e gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti da Coni e Cip, nonché le associazioni, le società, i centri e i circoli sportivi (anche se non affiliati ad alcun organismo sportivo riconosciuto) sono chiamati ad adottare protocolli pensati appositamente per le esigenze di ogni singolo sport, per tutelare la salute di atleti, gestori e di chiunque a qualsiasi titolo frequenti queste strutture.
Alle linee guida nazionali si affiancano quelle condivise dalla Conferenza delle Regioni che vengono applicate anche in Piemonte.
«Lo sport deve ripartire - spiega l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca-: è l’ora che palestre, piscine e circoli tornino in attività e che i piemontesi possano nuovamente allenarsi. E altrettanto importante, però, che in questa fase così delicata la ripartenza segua le regole del buon senso e della sicurezza -. Per questo chiediamo alle strutture e ai loro gestori di seguire i protocolli predisposti dal ministero e anche quelli della Regione. Norme come distanziamento sociale, igienizzazione, divieto di assembramento sono protocolli di sicurezza che ci dovranno accompagnare passo per passo ma che potranno fare la differenza, evitando di farci ricadere in una situazione di blocco».
Tre le norme di sicurezza previste dalla Conferenza delle Regioni per le palestre ci sono: redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (ad esempio con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. Dovranno inoltre organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno un metro (ad esempio, prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere), anche regolamentando l’accesso agli stessi.
E ancora: regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza. Vale a dire almeno un metro per le persone in pausa e almeno due metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa).
Tre le norme di sicurezza da rispettare per le piscine, sono anccora banditi l’accesso del pubblico alle tribune e la realizzazione di manifestazioni, eventi, feste e intrattenimenti. L’accesso agli impianti va gestito tramite prenotazione, mantenendo l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
Infine sono richieste analisi biochimiche dell’acqua secondo i parametri indicati dalle linee guida.