Prima puntata. dalle letture dell’attore lino guanciale alle tavole della vignettista saluzzese autrice di broderie Il Barone rampante di Calvino nella favola a colori di Rosanna
La settimana scorsa abbiamo dato notizia della bella iniziativa della saluzzese Rosanna Pasero (foto), operatrice museale a Casa Cavassa, diplomata all’Istituto d’arte e vignettista, autrice delle strisce “Broderie”.
Da qualche anno aveva smarrito la passione per il disegno, in seguito alla morte del marito, l’insegnante di musica Franco Bongiovanni, cui era legatissima.
Ma durante il periodo di quarantena sanitaria, ascoltando i racconti on line dell’attore Lino Guanciale, ha ripreso in mano carta e matite colorate.
«Ho iniziato ad ascoltare le letture del libro di Calvino “Il barone rampante” che l’attore Guanciale postava sulla sua pagina Facebook. Durante la recitazione utilizzava come “spalla” una lampada a forma di scimmia che lui chiamava Bandar-Log. Mentre lo ascoltavo istintivamente ho iniziato a disegnare, su pezzi di carta riciclata, con Bandar-Log come protagonista. A ogni capitolo - sottolinea Rosanna - ero sempre più ispirata, così ho colorato i disegni e scritto le frasi tratte dal libro o delle battute sulla scimmietta dispettosa. Le sue parole emozionanti si sono trasformate per me in immagini e desidero ringraziarlo tanto, perché grazie a lui ho ripreso a disegnare».
Le tavole colorate da Rosanna Pasero troveranno spazio sulla Gazzetta di Saluzzo in questo e nei prossimi numeri, accompagnate da una sintesi del romanzo che Italo Calvino scrisse nel 1957, secondo capitolo di una memorabile trilogia in cui sono compresi anche “Il visconte dimezzato” e “Il cavaliere inesistente”.
COSIMO SALE SUGLI ALBERI
Il Barone rampante narra la vita di Cosimo Piovasco di Rondò, un ragazzo che il 15 giugno 1767 decide di lasciare i suoi famigliari, ribellandosi ai pasti mostruosi preparati dalla sorella Battista. Quel giorno la sua fantasia gastronomica aveva escogitato un piatto di lumache. Il ragazzo si rifugia sugli alberi del cortile di casa e si impegna di non scendere più a terra.
Nelle sue prime esplorazioni arriva nel giardino dei vicini di casa, i d’Ondariva. Lì conosce una ragazza di sua età, che lo affascina. È Sofonisba Viola Violante d'Ondariva che dice di conoscere tutti i ladri di frutta dagli alberi, ma non ha mai sentito di Cosimo.
Arriva la sera. Racconta al fratello Biagio (il narratore del romanzo) della bellezza del giardino dei vicini e della grande diversità di alberi e piante strane arrivate da tutto il mondo. Gli piaceva specialmente la magnolia. Non cede alle insistenze dei genitori di scendere e assiste alla cena da un ramo.
NON SCENDERA’ PIU’
Cosimo incontra la compagnia dei ladri di frutta e diventano amici. Vanno tutti insieme a rubare delle ciliegie, ma vengono sorpresi dai contadini. Il ragazzo viene riconosciuto e fermano i cani e gli danno una scala per scendere. Ma lui, dalla cima scappa via per gli alberi pensando alla ragazzina bionda.
Con la sera la compagnia si disperde e ognuno torna a casa. Cosimo resta sugli alberi.
Nelle settimane successive incontra lo zio, il Cavalier Carrega, che va nel giardino degli d'Ondariva con uomini e scale per prendere il ragazzo e riportarlo a casa, ma senza successo. Cosimo affronta quindi un gatto selvatico, si farà un berretto di pelo di pelle e lo porterà per sempre.
Anche la sorella Battista prova a riportare Cosimo giù dagli alberi, ma senza riuscirci. Giorni dopo, per la prima volta dopo il pranzo di lumache che scatenò la fuga di Cosimo, il padre, barone Arminio, incontra il figlio sugli alberi. Comincia a piovere e Biagio, il fratello-narratore, porta un ombrello e una bottiglia di sciroppo caldo; parlano un po' stando riparati nella stanzetta improvvisata da Cosimo tra i rami. Ormai è chiaro a tutti, Cosimo non scenderà.