Ricordo di un'amica speciale, studiosa di casa Savoia e della nobiltà piemontese

Re e regine, marchesi e contesse nel racconto sorridente di Maura

Questo articolo è dedicato al ricordo di Maura Aimar amica e grande studiosa morta il 10 maggio

Re e regine, marchesi e contesse nel racconto sorridente di Maura
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Nei giorni scorsi è venuta a mancare una persona verso la quale non solo avevo un grande debito di riconoscenza, ma soprattutto una grande stima e una profonda amicizia.

Questa bella persona è stata Maura Aimar, guida turistica e storica di Casa Savoia. L’ho conosciuta sei anni fa, quando ho inaugurato lo Spazio culturale piemontese, con il proposito di mettere a disposizione della mia città un locale, dove il piacere della conoscenza potesse riunire e mettere in contatto tutti coloro che amano la cultura nelle sue varie forme. Maura mi si presentò una mattina di febbraio del 2017 dichiarandosi disponibile a fare conferenze relative alla storia sabauda e del Piemonte.

Era radiosa, dolce, gentile, ma determinata ed entusiasta. Mi piacque subito e mi propose un ciclo di conferenze su nobili donne del Piemonte. Ricordo che già dalla sua prima conferenza dal titolo “Piemonte: terra di contesse, duchesse e regine del Piemonte”, programmata per l’8 marzo, Festa della Donna, mi aveva colpito il taglio che era riuscita a dare alla sua esposizione, che privilegiava l’aspetto umano dei personaggi più di quello nobiliare, riuscendo a renderli familiare, quasi simpatici, a coinvolgere il pubblico nelle loro debolezze, nei loro dolori e travagli interiori, personaggi ben diversi da come vengono descritti sui libri che raccontano la grande storia.

Aveva sempre aneddoti e detti curiosi da snocciolare, con una vivacità di espressione che catturava e affascinava. Possedeva una memoria ferrea. Conosceva l’albero genealogico di re e principi, che recitava come poesie, sempre con slancio, passione, quella passione per la storia del Piemonte e dei Savoia che trapelava da ogni sua parola, gesto, dal volto espressivo, dal suo sorriso generoso.

Era infaticabile. Svolgeva il suo compito di guida turistica con la disinvoltura di chi ha una buona conoscenza delle vicende storiche da narrare. Era anche un’ottima organizzatrice di eventi inerenti la dinastia sabauda. L’ultima mostra, che l’ha vista impegnata in prima persona, è stata “Elena, regina di carità e di pace" alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, dedicata ai 150 anni dalla nascita di Elena di Montenegro.

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