alpini a scarnafigi

Scarnafigi, penne nere da 95 anni

Inaugurato il monumento all’alpino

Scarnafigi, penne nere da 95 anni
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Sabato e domenica tutta Scarnafigi si è stretta intorno ai suoi alpini, per celebrare i 95 anni dalla fondazione del Gruppo, e soprattutto per la cerimonia di inaugurazione del monumento all’alpino, opera dell’artigiano-artista Massimo Magliocco. Numerosi gli eventi collaterali: cori, cortei, riti religiosi e civili, pranzi sociali, presentazione del libro di Nicola Ballario, nel contesto di un vero e proprio tripudio di bandiere, che coprivano i muri delle case e delle vie.

La banda alpina di Moretta per due giorni è stata la gradita colonna sonora, con brani che con gioia mista a malinconia ci riportavano a riflettere sulla nostra storia, sul contributo di vittime e sacrifici dei nostri cari, padri, nonni, fratelli.

Tra tutte queste manifestazioni Il punto culminante della due giorni è stato certamente la cerimonia di scoprimento dell’opera scultorea, collocata nel giardinetto antistante il cimitero. La presenza delle autorità è stata tanto sobria quanto discreta, a testimonianza della vicinanza della Regione, della Provincia e dei comuni vicini. Di questa lezione di stile va dato atto agli assessori regionali Paolo Bongiovanni e Marco Gallo, il consigliere Mauro Calderoni, i consiglieri provinciali Ivana Casale e Davide Sannazzaro, e al nutrito gruppo di sindaci. Dopo il saluto del sindaco Riccardo Ghigo e la breve presentazione del presidente Flavio Chiavazza, non poteva mancare il tradizionale taglio del nastro, seguito da un commovente rituale, perfettamente scandito dai fiati della banda. I familiari dei capigruppo succedutisi in 95 anni hanno deposto ognuno il cappello gelosamente conservato nell’angolo dei ricordi. Emilio Bertero, Govanni Battista Civalleri, Silvio Gianti, Dario Audisio, Pierino Battisti, Attilio Magliocco, sono come per magia riapparsi tra noi, quasi a rivendicare il loro prezioso contributo ad una Associazione tanto longeva. Toccante il successivo onore ai caduti e soprattutto l’alzabandiera accompagnato dalle note dell’inno di Mameli.

Come da tradizione gran finale domenica per il pranzo ufficiale al ristorante Munarca, con 180 partecipanti, numero massimo consentito, e libero sfogo al coro della “Fornaca” con tutto il repertorio delle canzoni degli alpini e di montagna.

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