Teresa, la bambina vittima innocente dell’unico bombardamento su Saluzzo
Teresa Gastaldi fu vittima dell'unico bombardamento su Saluzzo avvenuto nel 1944. A lei il doveroso ricordo
Un piccolo gesto, come la salvaguardia di una lapide al cimitero, apre una pagina di storia sconosciuta a molti saluzzesi, riportando la memoria e richiamando le testimonianze ad un episodio accaduto 79 anni fa.
Nell’ultima seduta del consiglio comunale è stata approvata all’unanimità una delibera per estendere gratuitamente la concessione del loculo di Teresa Gastaldi (12 anni) per altri 99 anni.
Si tratta di un episodio poco noto del secondo conflitto mondiale. «Teresa Gastaldi - ha ricordato il vicesindaco Franco Demaria - è stata vittima insieme alla famiglia presso la quale lavorava come domestica dell’unico bombardamento aereo sulla città di Saluzzo (contro la stazione ferroviaria) ad opera degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, il 9 dicembre del 1944».
Un fatto che provocò la morte di una famiglia di cinque componenti e di questa ragazzina. La decisione dell’amministrazione, condivisa da tutto il Consiglio, sarà accompagnata in autunno dalla posa di una targa commemorativa nel padiglione storico del cimitero.
La delibera ha così riportato a richiamare un fatto di cronaca poco conosciuto, e nei giorni scorsi, un po’ a sorpresa, è riemerso il ricordo di quell’episodio.
Michele Fraire, che oggi ha 88 anni, è stato testimone dell’accaduto, che ha ricordato su Facebook: «Per me è un triste ricordo: abitavo in via Cuneo 2, a meno di 100 metri dalla villetta centrata dalla bomba ed ero compagno di banco e di giochi di Ugo Soardo, in quarta elementare, morto sotto la stessa bomba del quale conservo il ricordino con dedica. In quella casa i morti furono 7 comprese due persone di servizio, signori di Torino sfollati a Saluzzo. Quel giorno le bombe sganciate furono cinque, e avevano come obiettivo la stazione ferroviaria, per distruggere i treni armati di contraerea e fotoelettriche, diretti a Torino. Le bombe che centrarono l’obiettivo furono soltanto due; le altre caddero davanti al cimitero degli ebrei e nelle cascine della zona».
Aggiungono Piero e Maria Riva: «Mia zia abitava in zona, ma quel giorno era salita a San Bernardino per prendere l’aceto e vide il bombardamento dalla collina. Teresa Gastaldi, la bambina che era nel cortile di casa vicino alla strada in cui cadde la bomba, venne scagliata sulla catasta di legna sotto la tettoia e la famiglia morì sotto le macerie della casa».