«Vi spieghiamo il nostro monumento»

«Vi spieghiamo il nostro monumento»
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«L’obiettivo di questo incontro è far conoscere tutto il lavoro che c’è stato per la realizzazione del monumento al generale dalla Chiesa. Non capita spesso di inaugurare un’opera del genere e vogliamo svelare quanto è successo dietro le quinte. Il risultato non ha lasciato indifferente la città e questo è già un primo successo».

L’assessore Andrea Momberto ha introdotto così, martedì scorso, l’appuntamento all’Antico palazzo comunale in cui gli artisti-autori del nuovo totem di piazza Garibaldi hanno raccontato le loro realizzazioni.

«L’idea di dedicare un segno pubblico al nostro illustre concittadino – ha proseguito – è nata all’interno dell’amministrazione che ha poi deciso per un’opera collettiva, invece di selezionare un singolo artista tramite concorso».

Come già avvenuto in piazza il 27 settembre, la professoressa di storia dell’Arte del liceo Soleri Bertoni Carla Bianco è intervenuta per presentare l’opera e gli artisti: «La forma scelta dagli autori per ricordare dalla Chiesa è innovativa e unitaria, anche perché non è facile lavorare in sei sullo stesso monumento».

Il totem è stato pensato dai sei artisti saluzzesi e realizzato dalla ditta cittadina «La.Ra» che ha deciso anche di sponsorizzarlo, scontando metà dei costi della mano d’opera. Mauro Olivetti, intervenuto insieme al socio Nicola Pagge, ha ripercorso i mesi della lavorazione: «Ci hanno proposto un’opera d’arte per Saluzzo, creata da saluzzesi per celebrare un illustre saluzzese. Di fronte a questo il nostro “sì” è stato pieno e convinto». Anche l’ingegner Raffaele Milisenna, che ha seguito il progetto dal punto di vista dei calcoli statici, ha prestato la sua opera a titolo gratuito.

E’ stata quindi la volta del racconto dei sei artisti, intervenuti seguendo i livelli del monumento, dal basso verso l’alto. Ugo Giletta: «Il mio è l’unico pezzo non creato da “La.Ra”, ma grazie alla collaborazione della ditta “Fratelli Beltramo” di Barge che ha fornito la pietra e l’ha spaccata al naturale usando l’esplosivo, come da mie indicazioni, e per questo ringrazio i titolari».

Guido Palmero: «Mi sono ispirato alle manifestazioni contro la mafia e ho deciso di dipingere delle persone, dalle gambe in giù, senza volto, in modo che tutti ci si possano immedesimare. Guardando il totem, c’è sempre una figura che viene incontro allo spettatore, la società civile che si batte per i diritti e che conduce una vita nel rispetto delle leggi e dello stato di diritto».

Alessia Clema: «Nell’ideazione della mia sezione mi hanno influenzato la mia storia e la mia famiglia. Mio padre era un carabiniere molto legato al generale dalla Chiesa e così per rappresentare l’Arma sono partita da quello che vedevo in casa: fregi, alamari, bottoni».

Franco Giletta: «Sono appassionato di simbologia. Dovevo curare il quarto livello e il numero 4 ritorna più volte. Ho realizzato le quattro virtù cardinali, gli ideali per cui ha lottato il generale partendo dalla città dove è nato, orientate secondo i 4 punti cardinali, arricchite con altri simboli che ricordano anche i 4 elementi: aria, acqua, terra e fuoco».

Lorenzo Griotti: «Inizio con una nota personale: non ho mai fatto sculture da solo in vita mia. C’è sempre mia moglie che da forma alle mie idee. Questo lavoro per dalla Chiesa è fortemente politico: ho rappresentato il viaggio del generale dalle montagne di Saluzzo a Palermo. L’ho fatto attraverso colori e forme geometriche semplici, che sono il mio tratto distintivo».

Anna Panacci Valla: «Di solito scrivo in modo illeggibile, ma per questo totem ho scelto di riprodurre parole in modo chiaro a tutti».

L’assessore Momberto ha concluso l’incontro con un annuncio: «Stiamo studiando l’impianto di illuminazione ed una targa per indicare la dedica di Saluzzo a Dalla Chiesa. Questi lavori non sono stati eseguiti in precedenza perché volevamo prima aver modo di valutare l’opera d’arte nel suo contesto e il suo impatto con l’ambiente con cui dialoga».

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