arte contemporanea

I volti di Ugo Giletta in mostra a Bologna

Fa tappa in italia la rassegna curata da Lóránd Hegyi

I volti di Ugo Giletta in mostra a Bologna
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In un universo dove tutto è urlato, il termine evocare ha una duplice valenza. Da un lato c’è l’aspetto legato alla narrazione, al saper raccontare senza necessariamente far vedere. Il film “La zona d’interesse”, ora nelle sale, è emblematico in questo senso. Dall’altro c’è l’aspetto individuale, quello che un’immagine anche - o forse proprio perché - enigmatica provoca in noi. Senza dover spiegare a tutti i costi il suo significato.

Le opere di Ugo Giletta, nome conosciuto e quotato dell’universo artistico, nonché motivo di orgoglio per la nostra città, sono tra quelle che maggiormente rappresentano le sfaccettature individuali del significato alla base del verbo che apre questo articolo.

I suoi volti sono infatti esposti a “Evocations. A Nomadic Exhibition Project”, all’Otto Gallery Arte Contemporanea di Bologna, a cura del celebre critico Lóránd Hegyi, già direttore di alcuni dei musei più prestigiosi a livello mondiale.

Otto Gallery Arte Contemporanea ospita, fino al 22 marzo, una delle tre tappe italiane di questa mostra itinerante, un format di cui Hegy mette in luce «l’obiettivo di creare una presentazione e promozione dell’arte contemporanea facilmente realizzabile. Una forma flessibile di organizzazione espositiva».

Lo spazio adibito a un simile progetto avente per protagonista il disegno contemporaneo, gioca un ruolo preponderante nel conferire il dovuto risalto alle innumerevoli opere presenti tra cui, appunto, quelle di Giletta la cui fama è in costante crescita. Quattro sale dedicate a un percorso che si snoda intorno a tematiche eterogenee che svelano la profondità dell’anima e della psiche umana. I 24 artisti presenti nella tappa bolognese sono nomi di rilievo nel panorama artistico contemporaneo, tra cui spiccano Ruth Barabash, Melanie Daniel, Andrea Fogli, Aron Gàbor, Marina Paris, Marco Tirelli, Fabien Verschaere, Michael Ziegler, Gianni Dessì e il francese Elzevir che ci narra, mediante la poesia immobile di oggetti di morandiana memoria, la nostra quotidianità.

Le splendide sale della galleria diventano il palcoscenico ideale per protagonisti dell’inconscio, volti, visioni, caraffe, teste, camere da letto con prospettive tra Kubrick e Van Gogh, apparizioni. Un universo costellato di incipit che ognuno interpreta con la sensibilità che gli appartiene, in cui la chiave di volta è sintetizzata perfettamente dalle parole di Hegyi: «La capacità allusiva delle immagini, così come la ricchezza psichica e la complessità delle realtà visive create dagli artisti […] offrono la possibilità di creare una nuova consapevolezza della realtà umana legata ai giorni nostri».

La mostra, in collaborazione con Aragno Humanities Forum Cuneo, è visitabile dal martedì al sabato (10,30-13 / 16-20. Tel: 051-6449845). La preparazione e la competenza dI Giuseppe Lufrano e Letizia Sala vi guideranno con discrezione in un viaggio di emozioni intime e sconosciute che solo l’arte è in grado di evocare.

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