Gianluca e il pane di Barge diventano ambasciatori
Non solo problemi e storie tristi nei giorni dell’emergenza. C’è chi, in tutto questo marasma, ha qualcosa di bello da raccontare.
Proprio come la panetteria Ribotta di Barge, presente sul territorio da sempre, la quale è entrata a far parte della delegazione italiana Ambassadeur du pain.
«Ha iniziato l'attività mio nonno - racconta Gianluca Ribotta, titolare dell'omonima panetteria -, l'ha proseguita mio padre, e oggi tocca a me. Si può dire che faccio il panettiere da quando sono nato».
Gianluca ha conosciuto due anni fa una realtà che lo ha affascinato, ovvero la delegazione italiana dell’associazione Ambassadeurs du pain. La sezione raggruppa, su tutto il territorio nazionale, molti professionisti italiani opera con la certezza che la costante crescita della panificazione italiana, e la sua affermazione in tutto il mondo, potrà avere evidenti risvolti positivi, sotto tutti i punti di vista.
Così Gianluca, un anno fa, si è buttato in questa esperienza, superando la prima selezione, tramite un elaborato da lui redatto sulla panificazione, sui prodotti da lui utilizzati e sull'approccio alle varie tecniche. Superata questa fase ha esposto due dei suoi prodotti. Il primo è un pane costituito al cento per cento da farina di segale, lavorato con un particolare metodo. Il secondo prodotto presentato è stato il pane mille crusche, che viene prodotto con un mix di farine da lui elaborato, tramite il setaccio di varie farine su teli appositi.
In questo modo, e con queste delizie, il panettiere Gianluca, ha così superato il test, aggiudicandosi il titolo di Ambassadeur du pain. Covid permettendo, il 12 aprile, si recherà a Verona, dove gli sarà consegnata la giacca con lo stemma delle delegazione.
Ottimo risultato quindi, perché solamente due cuneesi, quest’anno si sono aggiudicati il titolo.
«E' stata per me, e per mia moglie, una emozione grandissima. L'esperienza, oltre alla gratificazione per il lavoro che ho svolto, mi ha fatto crescere, sia a livello personale, confrontandomi con altre realtà, che a livello lavorativo. Sono sicuro che ho ancora molto da imparare, e lo potrò fare tramite i corsi che la delegazione organizza».