Il governatore cirio: «ora facciamo fronte comune» Mahle, c’è un acquirente In ballo 450 posti di lavoro
Il 2020 si apre nel segno della speranza per i lavoratori della Mahle, lo stabilimento saluzzese specializzato nella produzione di pistoni per motori diesel, la cui proprietà ne ha annunciato la chiusura a fine mese.
Nel corso dell’incontro promosso in municipio a Saluzzo nei giorni precedenti al Natale, il presidente della Regione Alberto Cirio ha annunciato una trattativa per l’acquisizione dell’industria da parte di un possibile compratore.
«Ci sono diverse trattative in corso serie e fondate - ha dichiarato Cirio a Saluzzo, ribadendo che la Regione sta seguendo il caso da diverse settimane -. Posso affermare che c'è più interesse su Saluzzo, dove sono stati fatti due sopralluoghi da un soggetto, rispetto a La Loggia (dove si trova lo stabilimento “gemello” anch’esso a rischio chiusura). Ma è necessario che vengano salvaguardati tutti i lavoratori. La Mahle ha nominato un “advisor”, ovvero un soggetto esterno in grado di verificare la reindustrializzazione di entrambi gli stabilimenti. Sia per il mercato esterno, ma anche per valutare un progetto interno, che Mahle, al momento, non ha escluso. Sarà però necessario fare fronte comune perché le multinazionali hanno il timore della “reputation”, ovvero dell’azione di contrasto da parte delle istituzioni».
Cirio, in chiusura di intervento ha ulteriormente ribadito: « Non permetteremo che vengano chiusi gli stabilimenti in Piemonte. Salvaguarderemo i lavoratori».
A fargli eco è stato il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, che ha ribadito la volontà di far fronte comune: «L’obiettivo primario è il ritiro della procedura di licenziamento per tutti i lavoratori, sia i 209 di Saluzzo che i 243 di La Loggia».
Nella sala Rossa del municipio erano presenti molti lavoratori della Mahle, oltre alle rappresentanze sindacali. Pierandrea Cavallero, segretario Fiom Cgil Cuneo: «Pretendiamo un tavolo con gli imprenditori, affinchè ci spieghino quale sarà la produzione e quali saranno i volumi occupazionali. Non si possono dividere Saluzzo e La Loggia».