Inalpi raccoglie il latte in più
Le eccedenze di latte del Sud Piemonte vengono acquisite dall’Inalpi e trasformate in latte in polvere nelle torri di sprayatura di Moretta. Su richiesta dell’assessorato regionale all’agricoltura, Marco Protopapa, e delle rappresentanze agricole e agroindustriali, l’azienda ha iniziato al ritiro di tutti i quantitativi proposti.
L’analisi della situazione della filiera ha evidenziato la necessità di operare rapidamente su due aspetti. Il primo riguarda l’utilizzo del latte prodotto alla stalla e non ritirato dalle aziende di trasformazione a causa dei cali delle vendite sul mercato interno ed estero, specie per il comparto dei prodotti lattiero-caseari freschi destinati al canale della ristorazione collettiva. Secondo punto, la raccolta del siero dai caseifici da destinare agli impianti digestori per la produzione di biogas.
In soccorso è arrivata l’Inalpi del patron Ambrogio Invernizzi che sta provvedendo con i propri mezzi. Laddove lo stabilimento non riesca ad utilizzare tutto il latte ricevuto, le eccedenze saranno trasferite a un’altra azienda del settore.
Per il latte conferito presso lo stabilimento di Moretta, Inalpi, in ragione dell’emergenza in atto, applicherà delle condizioni allineate a quelle degli accordi di filiera.
«Fa piacere vedere, specie in questi momenti di grande criticità, l’attiva collaborazione all’interno della filiera lattiero-casearia piemontese - spiega l’assessore Protopapa -. E’ un segno di particolare responsabilità delle nostre aziende. Venerdì scorso mi sono fatto portavoce insieme agli altri colleghi delle Regioni italiane verso il ministro Teresa Bellanova, affinché il ministero si faccia promotore presso la Commissione europea di interventi straordinari di ammasso e ritiro di prodotti a media-lunga conservazione da destinare ad aiuti alimentari».
IL GIUSTO PREZZO
Con la situazione d’emergenza sanitaria in atto, Coldiretti chiede che tutta la filiera lattiero-casearia faccia fronte comune e si evitino ingiustificate riduzioni del prezzo del latte pagato agli allevatori.
«Sarebbero insostenibili e inaccettabili le richieste di riduzione del prezzo pagato agli allevatori mentre i supermercati vengono presi d’assalto e nelle stalle si continua a mungere per garantire le produzioni e i rifornimenti alle dispense degli italiani - sottolinea Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo -. Proprio in questi giorni alcune realtà industriali del nostro territorio hanno confermato, anche pubblicamente, aumenti delle vendite».
«Invitiamo la parte industriale, in un momento così difficile, a generare interazioni e sinergie per sopperire a eventuali necessità e non esclusivamente a ragionare sulla riduzione del prezzo, come, purtroppo, temiamo stia accadendo. Chiediamo, inoltre, un atto coraggioso di solidarietà a quelle industrie piemontesi che continuano a importare latte dall’estero per sostenere l’economia del nostro Piemonte».