Itt e sindacati: è scontro sulla riduzione dei posti
Un nuovo braccio di ferro si sta svolgendo tra l’Itt di Barge che intende ridurre il personale in azienda e i sindacati.
«L'azienda ha informato di voler procedere con negoziazioni individuali con il proprio personale a tutti i livelli, per arrivare a uscite volontarie - scrivono i sindacalisti - e che intende individuare le persone da far volontariamente uscire con criteri d'età, incompatibilità fisiche e tecniche (performance). Un atteggiamento discriminatorio. Abbiamo richiesto di sospendere i colloqui e ci è stato risposto che questo non avverrà, ma che ritengono di esercitare un loro diritto nel valutare le persone in base alla meritocrazia».
Un procedimento che ha preoccupato i lavoratori e ha fatto infuriare le organizzazioni sindacali che a loro volta hanno emesso un comunicato con un titolo molto significativo “Itt: operazione epurazione”.
«Chiamare le persone più deboli, con difficoltà fisiche e/o con età tali da non potersi agganciare alla pensione, ma da essere secondo l’azienda “meno produttivi” dimostra quanto è il rispetto che l’azienda rivolge verso i propri lavoratori - si afferma nel documento -. Ancora una volta assistiamo alla gestione “usa e getta dei lavoratori nonostante le dichiarazione d’intenti ed il codice etico aziendale».
Nel comunicato si sottolinea inoltre che ricorrere alla riduzione del numero dei dipendenti attraverso le dimissioni volontarie è un modo per aggirare il ricorso al licenziamento collettivo, attualmente vietato dai provvedimenti inerenti la pandemia.
«L’azienda ha utilizzato e sta utilizzando gli ammortizzatori sociali messi a disposizione per tale situazione, peraltro a costo zero, mentre nel frattempo invita le persone ad uscire» affermano i sindacati, proseguendo con l’osservazione che l’azienda ha ridotto il premio di risultato ai lavoratori in cassa integrazione disponibile proprio dai provvedimenti prima citati, penalizzando due volte coloro che utilizzano tale ammortizzatore sociale.