L’Alstom stabilizza 50 precari

L’Alstom stabilizza 50 precari
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Dopo una lunga e non facile trattativa, tra Alstom, Rsu e le segreterie territoriali, mercoledì scorso sono state apposte le firme definitive su un accordo di stabilizzazione dei contratti di somministrazione e sull’uso di strumenti informatici applicati alla produzione nello stabilimento di Savigliano.

Ecco in sintesi i punti salienti, che Sergio De Salve segretario della Fim-Cisl cuneese definisce «positivo», perché «affronta temi delicati e controversi, con l’obiettivo di continuare ad avere all'Alstom di Savigliano un centro di eccellenza di produzione di treni tecnologicamente all’avanguardia, non solo italiano».

ASSUNZIONI

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto di poter garantire e implementare l’organico a tempo indeterminato nella sede di Savigliano, dove da tempo si ricorre massicciamente ai contratti cosiddetti “atipici”. Con un accordo di prossimità, sarà possibile utilizzare per 24 mesi i contratti a tempo determinato o in somministrazione, senza causale. La causale sarà inserita per un eventuale prolungamento di 12 mesi per necessità produttive.

Questa deroga al Decreto Dignità permetterà di rispondere alle attuali commesse già acquisite, garantendo la necessaria flessibilità in un settore dove non é possibile conoscere con anticipo quanti treni occorre produrre se non dopo la sigla di gare e contratti applicativi.

Nel contempo l’azienda garantisce il turn-over ovvero il ricambio generazionale, da qualsiasi causa determinato ad esempio pensionamento, benefici amianto etc.

Nell’ottica di conservazione delle competenze tecniche presenti l’azienda confermerà 30 lavoratori attualmente in contratto di somministrazione che passeranno a tempo indeterminato entro marzo 2021, dando priorità ai lavoratori con maggiore anzianità di servizio.

Per consolidare le competenze ingegneristiche saranno anche assunti 20 impiegati/quadri sempre entro marzo 2021.

INNOVAZIONE

Per migliorare prestazioni, efficienza e competitività del sito, l’azienda ha chiesto di regolamentare con un accordo sindacale l’uso di uno strumento informatico chiamato Mes.

L’uso di strumenti informatici applicati alla produzione potrebbe prefigurare il rischio di un controllo a distanza del lavoratore, vietato dall’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori. Le parti nell’intesa raggiunta si danno reciproco atto che se da un lato lo strumento serve al miglioramento della competitività, in linea con i concorrenti del settore, dall’altro garantisce che l’azienda non potrà contestare al lavoratore aspetti riguardanti la sua produzione ed eventuali provvedimenti disciplinari.

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