Con ogni probabilità, il comparto lattiero caseario italiano e piemontese sarà chiamato ad affrontare mesi non semplici per via di numerosi e imprevedibili fattori. Dunque, è fondamentale mettere in campo tutta la resilienza di cui le aziende agricole sono capaci per affrontare unite le prossime sfide, tenendo sotto controllo i costi di produzione ed essendo particolarmente accorti nel programmare nuovi e mirati investimenti.
Così il direttore di Confagricoltura Piemonte, Paolo Bertolotto, ha riassunto la situazione, parlando all’incontro fra tecnici e allevatori promosso a Marene lo scorso 18 novembre con il titolo “Dinamiche di mercato e competitività della filiera lattiero-casearia italiana”.
A seguire, si è entrati nel vivo dei lavori moderati da Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, con l’intervento degli analisti Mirco Devincenzi e Alberto Lancellotti di Clal, che hanno offerto una panoramica sulle prospettive e sfide del mercato lattiero-caseario.
Se, da un lato, il comparto vive un 2025 favorevole a livello globale per ciò che riguarda l’andamento climatico che incide sulle produzioni di materie prime, soia e mais su tutte, e vede costi di produzione in calo (-19% l’energia elettrica e -22% il gas metano su novembre 2024) o stabili (alimentazione e fertilizzanti), dall’altro lato occorre fare i conti con una produzione in crescita a livello mondiale del 4,4% rispetto al settembre 2024, come non si vedeva dal 2014.
Un trend analogo (+4,3%) il Clal lo registra per le consegne di latte nell’Unione europea, trainate da Paesi come Olanda (+6,8%), Francia (+5,9%), Polonia (+5,2%) e Germania (+4,9%). Leggermente distante l’Italia con un +2% (sottodimensionato).
La domanda, inoltre, vede le esportazioni di prodotti lattiero caseari europei scendere dell’1,7% rispetto all’anno scorso, mentre aumentano le scorte. Questo tende a rallentare e a spingere verso il basso le quotazioni del latte e dei diversi prodotti derivati (burro, polveri e formaggi).
L’export può rappresentare una valvola di sfogo importante per il settore che è chiamato però a esplorare nuovi mercati, soprattutto al di fuori del Vecchio Continente (Sud America e Asia, in primis).
In Piemonte sono presenti circa 1.300 allevamenti da latte, per un totale capi che sfiora le 230 mila unità, localizzati per la maggior parte nelle province di Cuneo (41% delle aziende, 52% dei capi) e Torino (39% delle aziende, 33% dei capi).
Il nostro territorio si conferma anche nel 2025 una delle regioni leader per la produzione di latte, con circa il 9% delle consegne nazionali.
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