Lavoro Lo rivela l’on. Gribaudo. I sindacati: pericoloso fare annunci in questa fase Mahle, acquirente all’orizzonte per lo stabilimento di via Grangia gwejhg ljvwklajk
C’è uno spiraglio per i 209 lavoratori Mahle, in cassa integrazione dallo scorso febbraio dopo la chiusura dello stabilimento di via Grangia Vecchia.
Mercoledì 22 luglio a Roma, nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, è in programma un incontro durante il quale un investitore, il cui nome resta riservato, ma che voci di corridoio dicono essere un’azienda italiana, presenterà il piano industriale per l’acquisto e il rilancio degli stabilimenti Mahle di La Loggia e di Saluzzo.
Gli impianti degli stabilimenti del colosso tedesco a Saluzzo e La Loggia sono fermi dal mese di gennaio, quando la multinazionale decise di interrompere, nei due siti industriali, la produzione dei pistoni per motori diesel.
Venerdì scorso, avuta notizia che qualcosa si stava muovendo, si sono svolte le assemblee con i lavoratori. Nello stabilimento di Saluzzo erano presenti anche il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni e il vice Franco Demaria: «La situazione non è ancora risolta - ha detto Calderoni , ma oggi è un giorno di speranza. In tanti stanno lavorando a questa vicenda, a diversi livelli, e speriamo insieme di portare a casa il risultato».
La vertenza sindacale iniziata l’ottobre scorso si era conclusa a febbraio, con l’impegno della Mahle a ritirare i licenziamenti, e attivare la cassa integrazione straordinaria per un anno. La Regione, per voce del presidente Alberto Cirio, a inizio anno aveva promesso ai lavoratori la ricerca di un nuovo acquirente.
A dare l’annuncio di una possibile svolta per l’industria metalmeccanica saluzzese è stata l’onorevole cuneese del Pd, Chiara Gribaudo: «L’azienda sta informando le rappresentanze sindacali dei contatti avuti e definendo il passaggio ai nuovi soggetti».
L’annuncio di Gribaudo, e della parlamentare torinese 5 Stelle Jessica Costanzo che ha comunicato la notizia a La Loggia, ha infastidito i sindacati. Pierandrea Cavallero (per Fiom Cgil Cuneo e Torino) e Bruno Ieraci (per Fim Cisl Torino e Fismic Cuneo) hanno replicato: «Le notizie di un’ipotesi di reindustrializzazione sono vere e possono concretizzarsi in tempi brevi. Ma è pericoloso fare annunci. A oggi non sono state espletate formalità vincolanti. Riteniamo intempestive le dichiarazioni di alcuni esponenti politici. Dare per certe soluzioni non ancora definite, in un quadro così delicato, può essere controproducente».