Torna il “rito” del caffè del sabato e dell’aperitivo

Torna il “rito” del caffè del sabato e dell’aperitivo
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In Piemonte la riapertura di bar e ristoranti è arrivata con una settimana di ritardo, rispetto al resto d’Italia, e solo da sabato 23 maggio i clienti hanno potuto sedersi per le consumazioni ai tavoli tenendo conto della normativa anti contagio. Da aprile intanto, sia i baristi che i ristoratori si erano attrezzati per la consegna a domicilio e da inizio maggio era stato permesso anche l’asporto ai clienti.

In città sabato mattina, giorno in cui è anche ritornato il mercato, tutti i posti nei dehors erano occupati. In tanti hanno ripreso il “rito” della colazione e dell’aperitivo al bar.

Marco Fissore del Bar della Vittoria: «La riapertura è andata molto bene. Si percepiva che i clienti avevano voglia di tornare alla normalità sedendosi ai tavoli. All’interno sono diminuiti i posti a sedere, ma abbiamo potuto estendere i tavolini allargando il dehors sotto i portici. Tutti si sono comportati bene, rispettando le regole anche quando abbiamo dovuto chiudere all’una, come richiesto dalla normativa, non ci sono state proteste».

Roberto Sola del Caffè Principe: «Sono stati tanti i clienti all’apertura di sabato; purtroppo nel dehors qualcuno era un po’ indisciplinato perché, mentre chiacchierava in gruppo, non indossava la mascherina e non rispettava le distanze. Logicamente se si è seduti al tavolino durante la consumazione si può togliere. Abbiamo dimezzato i posti a sedere all’interno, ma ci siamo allargati con i tavolini esternamente». Al momento nessun bar saluzzese ha aumentato il prezzo del caffè al banco che rimane 1 euro e 10 centesimi.

Meno clienti invece nei ristoranti. «La gente non ha ancora fiducia ad andare al ristorante. »Persistono paura e incertezza - dice Mario Cetera del ristorante-pizzeria Rododendro -. Non abbiamo lavorato sui grandi gruppi come si faceva una volta. E la gente vuole risparmiare. Anche dal punto di vista lavorativo si sente la crisi. Noi siamo rimasti in 4 al ristorante, perché ho dovuto lasciare a casa 3 dipendenti fissi che sono in cassa integrazione. Continuiamo a lavorare con l’asporto e le consegne a domicilio».

Meno clienti del solito anche per il ristorante La Castiglia. Tamara Cavaliere che gestisce il locale assieme allo chef Luca Banchio. «È difficile accogliere i gruppi di amici perché non si riescono a fare le grandi tavolate rispettando le distanze. Abbiamo lavorato bene con le coppie. Non sono mancati i nostri clienti del bar per le colazioni e gli aperitivi. Al momento siamo in due perché abbiamo lasciato a casa due dipendenti. Speriamo di poter riprendere al più presto a lavorare come prima».

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