Una mela al giorno batte anche la quarantena: +18%

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Il Covid-19 ha dato una forte spinta all’acquisto di prodotti locali, per favorire l’economia dei piccoli produttori del territorio e per limitare il più possibile gli spostamenti. Dall’analisi condotta da Coldretti Cuneo, durante il periodo di blocco il consumo di mele “Made in Cuneo” è salito del 18 per cento. I dati provengono da Assomela, che al 1° aprile ha registrato una discesa delle riserve nazionali a 556 mila 714 tonnellate.

Il perché è presto spiegato. Durante le settimane di emergenza sanitaria si è consolidata tra gli italiani la tendenza a preferire prodotti con una durata maggiore, facili da conservare, ma anche ricchi di proprietà nutrizionali e con molteplici possibilità di utilizzo in cucina: tutte caratteristiche ben rappresentate dalle mele.

La provincia di Cuneo, che vanta una produzione di eccellenza, la Mela Rossa Cuneo Igp, assiste da anni a una crescita degli impianti di melo, con una superficie dedicata di 5.500 ettari (+14% in quattro anni) che offre prospettive incoraggianti per il comparto. Sono oltre 2 mila le aziende agricole cuneesi che coltivano mele, con una produzione pari all’80% del totale in Piemonte, terza regione produttrice in Italia.

«Le mele cuneesi - spiega il delegato confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo - sono molto apprezzate all’estero, ad esempio dal mercato indiano che richiede soprattutto le Gala e le Red Delicious, i gruppi varietali più importanti per gli impianti cuneesi di meli, ma anche i Paesi arabi sono grandi consumatori delle nostre mele, oltre a Canada, Stati Uniti ed Europa. Ora che l’export è bloccato, la crescita interna dei consumi fa ben sperare per liberare i magazzini dalle mele dell’ultima annata, in vista della raccolta nell’estate 2020».

Gli agricoltori, impegnati a garantire le forniture alimentari alle famiglie italiane durante l’emergenza, stanno seguendo la formazione dei piccoli frutti. «Al momento - sottolinea Moncalvo – sono due le preoccupazioni principali, l’andamento del meteo reso sempre più instabile dai cambiamenti climatici e la disponibilità di manodopera per la raccolta. Proprio per quest’ultima è necessario trovare accordi con i Paesi stranieri al fine di realizzare dei corridoi verdi privilegiati per i braccianti e salvare i raccolti Made in Cuneo».?

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