Caso Anghilante, bufera in giunta a Costigliole
Nell’affollato consiglio comunale scontro tra sindaco e assessora “licenziata”: si cerca una sostituta

Il “licenziamento” dell’assessora Paola Anghilante si è consumato mercoledì pomeriggio in una sala consiliare gremita. C’erano spettatori nella sala adiacente e addirittura sulle scale. Segno evidente che la scelta del sindaco Fabrizio Nasi ha suscitato attenzione sia in paese che all’esterno. Discutendo l’ultimo punto dell’ordine del giorno del Consiglio il primo cittadino ha motivato così la sua scelta: «Una decisione sofferta, non ha nulla ha a che vedere con la politica “partitica”. Giunge per mettere un freno alle forti tensioni che minavano la serenità e l'operatività della giunta».
Non risulta ci fossero stati grandi attriti, almeno pubblicamente, in seno alla giunta, ma evidentemente i rapporti si erano lacerati. «L'assessore uscente aveva manifestato in più occasioni l'impressione di non gradire la linea del nostro esecutivo, dimostrando scarso spirito di collaborazione. Fra i colleghi è prevalso lo spirito di gruppo e, soprattutto, l’interesse del paese rispetto a quello del singolo» continua il sindaco.
Sulle presunte ambizioni personali di Anghilante, si è parlato di “insofferenze” riferite alla partecipazione dell’assessora al congresso del circolo Pd del Monviso, che avrebbero recentemente destabilizzato la giunta.
Nasi ritiene che la prova plastica di questa virata dell’assessora si abbia avuta proprio in Consiglio: «La presenza di un consigliere regionale Pd (Mauro Calderoni) e di due suoi colleghi di partito (Paolo Allemano e Gianluca Arnolfo), mi fa sospettare che i crescenti contrasti emersi in giunta negli ultimi mesi fossero frutto di un disegno di partito, esterno al Comune».
Il sindaco avoca a sé buone parte delle deleghe di Anghilante e assegna a Ivo Sola (Agricoltura e Sport) la Cultura. Al momento non è stata annunciata una candidatura per il posto vacante, anche se è probabile che, qualora Nasi voglia redistribuire le deleghe, punterà su una donna, per mantenere le “quote rosa” nell’esecutivo.
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