Demaria: «Puntiamo sul verde Vogliamo un città ecosostenibile»

Demaria: «Puntiamo sul verde Vogliamo un città ecosostenibile»
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Vista la crescente importanza che la dimensione ecologica-ambientale sta assumendo e anche in seguito allo scoppio della pandemia, abbiamo rivolto alcune domande sull’argomento al vicesindaco di Saluzzo, Franco Demaria, che detiene, oltre a questa, importanti deleghe nella giunta comunale cittadina nei settori della programmazione finanziaria, delle politiche tributarie e tariffarie e dello sport.

Abbiamo colto l’opportunità anche in considerazione dell’attenzione che l’Azione Cattolica diocesana sta dedicando al tema, il cui secondo incontro online è fissato per mercoledì sera 20 gennaio con inizio alle 20,30.

Demaria, quali sono i principali progetti che, come amministrazione comunale, avete realizzato o intendete realizzare in un prossimo futuro per una maggior tutela dell'ambiente?

«In un ambito complesso come quello della tutela dell’ambiente, è opportuno procedere per settori, al fine di comprendere meglio i principali risultati raggiunti. Anzitutto, è stato lungo il percorso nel settore dei rifiuti urbani: mentre nel 2000 la raccolta differenziata si assestava al 12%, il 2019 ha registrato una performance vicina al 72%. Questa crescita è stata la conseguenza della riorganizzazione del servizio, anche attraverso il ricorso al meccanismo del “porta a porta” e grazie al buon lavoro, svolto dagli operatori. Grande è il merito del corretto comportamento dei cittadini. Resta, però, molto da fare, perché rimane una piccola percentuale di saluzzesi poco sensibile alla questione ambientale. Su questa componente dobbiamo lavorarci: il fenomeno ambiente deve essere una priorità della nostra vita. Serve inoltre maggiore qualità: nel vetro non ci devono finire scatole di carta, nell’umido non ci stanno sacchi di plastica. Quantità e qualità del differenziato corrispondono poi a delle somme, che il comune incassa, generando, di conseguenza, delle tariffe contenute per i cittadini. La tassa rifiuti, nonostante i nuovi e i più costosi servizi, è stabile da anni».

Il teleriscaldamento va anche nella direzione del risparmio energetico?

«Certo. La città di Saluzzo è stata la prima delle sette sorelle ad attivare il servizio di teleriscaldamento. Oggi tutti gli edifici pubblici ne sono dotati. Molto importante si è rivelata la collaborazione con la Sedamyl, che ci rifornisce di acqua calda per riscaldare la Caserma Mario Musso, la piscina, la scuola e gli impianti sportivi di via della Croce».

Sentiamo spesso parlare di energia pulita e sostenibile. Ci risulta che sia utilizzata anche già in città. Vuole spiegarci come e dove?

«Come amministrazione locale, abbiamo sottoscritto il Paes (Piano d’azione per l’energia sostenibile), con il conseguente impegno nella riduzione delle emissioni di gas serra del 20% per il 2020, all’interno della Strategia di Europa 2020. Si tratta di obiettivi importanti che sono stati raggiunti già nel corso dell’ultima verifica effettuata nel 2017, anche grazie all’attivazione delle diverse iniziative di efficientamento energetico del patrimonio comunale. Infine, prosegue la sostituzione dei vecchi impianti di illuminazione pubblica con la nuova tecnologia e i fari led. Il 2021 prevede, in questo campo, un nuovo progetto di 240 mila euro».

Che sensazione ha della situazione ambientale a Saluzzo? Intravede la possibilità di nuove opportunità magari anche con l'avvio di nuove politiche ambientali? Penso ad esempio al Green Deal europeo? Ci può fornire qualche dato in merito?

«Il Green Deal individua una tabella di marcia ben precisa e l’Unione Europea punta alla neutralità climatica nel 2050. Sarà necessaria l’azione di tutti, dovrà essere il percorso dei grandi poteri, ma ognuno di noi dovrà metterci il proprio mattoncino. Oltre agli interventi che ho sopra citato, rivolti al risparmio energetico ed uscendo dai confini cittadini, Provincia e Regione dovranno individuare nuove forme di trasporto privato e pubblico più pulito, economico e sano. Penso al ritorno del treno e ad una nuova viabilità».

Cosa manca al nostro territorio dal punto di vista della tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico per poterlo valorizzare ulteriormente?

«In questi anni abbiamo investito 8 milioni di euro sulla sicurezza delle scuole, sia dal punto di vista antisismico, che da quello del risparmio energetico (cappotti, pannelli solari, rimodulazione degli spazi). Nei prossimi anni, visti i cambiamenti climatici ed i disastri che ne derivano, dovremo concentrarci sulla gestione delle acque. Stiamo intervenendo, già ora, con l’automazione delle paratoie che, grazie a dei particolari sensori che intercettano le variazioni dei volumi in arrivo, modificano i percorsi dei flussi cittadini e rurali. Saranno, in ogni caso, necessarie delle valutazioni sulla capacità delle attuali tubazioni di scarico delle acque bianche».

E dal punto di vista della mobilità interna?

«Purtroppo, la nostra città si addice poco all’utilizzo della bicicletta, perché non dispone di grandi viali. Inoltre, una parte del territorio non è pianeggiante. Speriamo, però, che il 2021 veda l’inizio dei lavori per la pista ciclabile Saluzzo-Pinerolo-Torino, che si andrà ad innestare sul grande progetto europeo “VenTO”. È in corso la tracciatura del nuovo sentiero collinare tra Saluzzo , Pilone Botta, Castellar e Manta, che si collegherà con i percorsi delle valli Po e Varaita. Infine, credo che dovremo cercare di migliorare gli interventi effettuati sino ad oggi, puntando a rendere nel futuro il nostro territorio sempre più resiliente. Ci tengo infine a sottolineare che la maggior parte dei progetti realizzati sono stati finanziati dal Gse (Gestore dei Servizi Energetici), Fondazioni o enti superiori del nostro territorio. Solo realizzando sinergie e facendo ognuno la propria parte miglioreremo sempre più la qualità della vita. É bello per tutti ma dobbiamo sentirlo con impegno morale soprattutto verso le nuove generazioni».

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