Elezioni provinciali rinvio alla primavera

Elezioni provinciali rinvio alla primavera

Slitteranno, con ogni probabilità, alla primavera del prossimo anno le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Cuneo, che avrebbero dovuto tenersi a metà dicembre. Il rinvio è stato inserito dal governo nel decreto legge Ristori anche se ad oggi non esiste ancora la matematica certezza.

Entro la fine dell’anno i consiglieri dei quasi 250 Comuni della Granda avrebbero infatti dovuto recarsi alle urne, in una consultazione cosiddetta di secondo grado, per designare i 12 consiglieri provinciali che affiancano il presidente Federico Borgna , il cui mandato, già rinnovato nel 2018 e valevole per quattro anni, scadrà nel 2022.

L’ipotesi di accordo per il Consiglio provinciale, avanzata dal presidente forzista della Regione Alberto Cirio a quello della Provincia Borgna, prevedeva un listone unitario con 7 posti al centrodestra e 5 al centrosinistra.

Una proposta che aveva però generato fibrillazioni soprattutto in Fratelli d’Italia dove alcuni premevano per entrare, ma l’eventuale accordo politico col Pd-centrosinistra rischiava di venire sconfessato dai vertici del partito.

Il differimento delle elezioni al 28 marzo del prossimo anno, di cui si attende conferma dal Viminale, è dettato da ragioni legate al riacutizzarsi della pandemia.

Lo spostamento della data delle elezioni avviene nel momento in cui, per aggirare l’imbarazzo del listone unico, si stava iniziando a mettere mano alla preparazione di due liste.

Da una parte una del Pd, capitanata dall’attuale vicepresidente e segretario provinciale del partito Flavio Manavella, dall’altra un’eterogenea formazione lib/lab in cui avrebbe trovato posto il resto del mondo politico della Granda, sotto la regìa del presidente Borgna.