L’ex sindaco Piccat lascia il Consiglio
Sola rinuncia, gli subentrerà Conte personaggio A 74 anni frenato da motivi di salute. «La presenza è fondamentale, per questo cedo il posto ad altri»

Nell’anno in cui festeggerà il suo 74° compleanno, Marco Piccat ha deciso di appendere la politica al chiodo.
Lunedì mattina, con una lettera inviata al sindaco e al presidente del Consiglio comunale, ha formalizzato le sue dimissioni da consigliere.
Questa la motivazione con cui spiega la sua scelta.
«Se lo scorso anno avevo deciso di tornare a mettermi in gioco, dopo tanti anni dalla mia precedente esperienza da sindaco, è stato grazie all’incoraggiamento di molti saluzzesi, in particolare giovani, che mi avevano espresso il desiderio di un cambiamento reale e di una partecipazione più attiva alla vita della nostra città. Purtroppo, oggi mi trovo costretto a fare un passo indietro. Le condizioni di salute con cui convivo da circa un anno rendono pesante portare avanti con la presenza, l’impegno e l’energia necessari il ruolo che avevo scelto di assumere».
«Essere rappresentante di “Città Attiva” - spiega Piccat - per me ha sempre significato prima di tutto esserci: in modo costante, costruttivo e propositivo. Proprio per rispetto di questo ideale, prendo oggi, con fatica ma con lucidità, la decisione di ritirarmi.Sono però certo che chi verrà dopo di me saprà raccogliere il testimone con entusiasmo e determinazione, continuando il dialogo e la collaborazione con le altre forze di minoranza, per far crescere insieme il nostro progetto comune». ù
«Per quanto mi sarà possibile - promette - continuerò a seguire con affetto e attenzione la vita della mia città, nei modi e nei tempi che le mie condizioni mi consentiranno, senza mai smettere di sognare una Saluzzo più viva, più inclusiva, più nostra».
Dimissioni che segnano la definitiva uscita di scena di un personaggio che ha segnato varie stagioni della vita pubblica saluzzese. Prima assessore alla Cultura negli anni ’80, poi sindaco dal 1988 al 1992, successivamente presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo dal 2019 al 2023, Piccat aveva ritentato la scalata al municipio alle ultime comunali dello scorso giugno.
Manterrà certo vivo il suo impegno nel Fai e nell’ambito che gli è più congeniale, la storia, per la quale aveva fortemente voluto un apprezzato Festival del libro medioevale.
L’ultima avventura politico-amministrativa non era stata corrispondente ai desiderata suoi e di quanti avevano condiviso la sua candidatura a sindaco.
Appoggiato da tre liste - Città Attiva, La Saluzzo di Domani, Liberalmente Giovani - aveva ottenuto 961 voti (10,7%).
Una percentuale di consensi di tutto rispetto che, in virtù dei meccanismi elettorali, aveva però consentito l’elezione di un solo rappresentante in Consiglio, vale a dire lui stesso in quanto candidato sindaco.
Il suo posto sarà occupato da un candidato della lista Città Attiva, quella fra le tre che lo sostenevano, ad aver ottenuto la percentuale più alta (6,4%).
Il primo escluso con 77 preferenze personali è l’architetto Maurizio Sola, figlio d’arte – il papà Giovanni è stato assessore sia in Comune che in Provincia – ma rinuncerà perché, nel frattempo, è stato chiamato ad assumere un ruolo apicale in un importante ente del territorio che richiede estraneità ad incarichi politico-amministrativi.
Con ogni probabilità entrerà in Consiglio il secondo escluso, Riccardo Conte, ex insegnante di Diritto, in passato titolare di un’agenzia di viaggi, che di preferenze ne ha ricevute 37.
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