Falda: per battere la crisi dobbiamo accompagnare le attività produttive Parla il presidente del Consiglio comunale: «Qualcuno uscirà con le ossa rotte dall’emergenza e va assistito»

Falda: per battere la crisi dobbiamo accompagnare le attività produttive Parla il presidente del Consiglio comunale: «Qualcuno uscirà con le ossa rotte dall’emergenza e va assistito»
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Enrico Falda, recordman di preferenze con 233 consensi personali nella tornata amministrativa del 2019, presiede da un anno e mezzo il consiglio comunale saluzzese.

Espressione della formazione civica “Polo civico”, ha iniziato la sua avventura politico-amministrativa 17 anni fa quando, con Pietro Del Grosso fuoriuscito dalla Lega Nord, aveva concorso alla nascita della lista civica “Per Saluzzo” in appoggio al sindaco Roberto Reali (ex repubblicano) indicato dal Carroccio. Poi, nel 2013, con la nascita di “Insieme si può”, il veterinario appassionato di politica si butta ancor più a capofitto nella mischia. Ci crede, dà vita, insieme ad altri, alla formazione del Polo Civico, una delle liste che sostengono il candidato sindaco Mauro Calderoni. Alle elezioni del 2014 ottiene 193 preferenze personali, risultando secondo tra gli eletti.

Si presenta per lui l’opportunità di entrare in giunta, ma Calderoni gli propone in alternativa la presidenza della Fondazione Bertoni. Anche all’indomani della tornata amministrativa 2019 il sindaco preferisce assegnargli un ruolo istituzionale rispetto ad un incarico in giunta e lo designa alla presidenza del Consiglio comunale.

Anche la vita politica locale ha risentito dell'emergenza Covid, le sedute consiliari si sono svolte per lo più online riducendo le occasioni di dibattito e di confronto nel parlamentino cittadino. Che sensazione ha ricavato dal suo osservatorio di presidente del consiglio comunale?

«Si chiude un anno certamente drammatico, in cui ognuno di noi ha dovuto affrontare problematiche nuove ed emergenziali senza preavviso. Mio dovere era preservare la regolarità delle sedute del Consiglio per evitare che la macchina comunale si inceppasse; questo è avvenuto grazie alla grande collaborazione del personale comunale e di tutti i colleghi amministratori. Siamo riusciti ad organizzare le sedute consiliari dando libera scelta ad ogni consigliere di partecipare in presenza (in rispetto delle regole dettate dai vari Dpcm), oppure online, in questo modo si sono svolti regolarmente tutti iconsigli comunali ordinari ed anche quello straordinario dedicato alla cittadinanza per l’Arma dei Carabinieri».

Le iniziative culturali restano paralizzate. Eventi e manifestazioni non si sa come e quando potranno riprendere. Attività commerciali, artigianali e ristorazione hanno subito una paralisi che rappresenta un colpo durissimo per una città a vocazione turistica qual è Saluzzo. Ce la faremo a riprenderci? Come immagina sarà l’anno appena iniziato?

«Sono ottimista. Con l’avvio della profilassi vaccinale sconfiggeremo nei prossimi mesi il virus e sono convinto che la nostra comunità, unita e coesa come ha sempre dimostrato di essere, saprà non solo riprendersi, ma proiettarsi verso nuovi traguardi, soprattutto nel settore terziario. Rimarco anche che, a Saluzzo, gli eventi culturali non si sono mai fermati, siamo stati molto bravi ed efficienti a trasformarli in eventi online, ma questo ha permesso di dare continuità a tutte le nostre principali manifestazioni».

Saluzzo dimostra ambizione tentando la carta di “Città della cultura 2024”. Che ne pensa lei che è stato apprezzato presidente della Fondazione Bertoni? Quali sono le credenziali che Saluzzo può mettere sul tavolo?

«Questa è una di quelle proiezioni di cui parlavo prima. Saluzzo può giocarsela fino in fondo, grazie alla sua storia unica ed al suo fantastico territorio dominato dal Monviso. Può farcela anche perché in questi anni l’amministrazione ha lavorato molto sul Saluzzese, pensiamo alla nascita del marchio Terres Monviso, creando forti legami di collaborazione sia in Italia che transfrontalieri. La creazione del dossier per il 2024 non potrà che rafforzare il dialogo con i nostri partner e questo lo trovo strategicamente molto importante. La scelta di Paolo Verri di essere al nostro fianco e guidarci in questa avventura dimostra da sola la credibilità della candidatura».

Oltre ai nodi da sciogliere connessi alla pandemia, quali ritiene siano le questioni amministrative più impellenti che attendono risposta nel 2021?

«Due su tutte: accompagnare al meglio le nostre attività produttive nella ripresa ed assistere imprese e operatori che usciranno dall’emergenza con le “ossa rotte”. Abbiamo investito moltissimo su questi punti. E sono convinto che continueremo a farlo nei mesi che verranno».

Che cosa vorrebbe di diverso nel funzionamento della macchina comunale, sia dal punto di vista tecnico-amministrativo che politico? Quali iniziative suggerirebbe per favorire una maggior partecipazione della popolazione alla vita civile della città?

«Posso garantire che abbiamo la fortuna di vivere in una città dove l’efficienza e la trasparenza della macchina comunale è molto alta e questo anno orribile ne è stata la prova. Mi piacerebbe, nei prossimi anni di mandato, continuare il percorso di formazione dei giovani riguardo il funzionamento della macchina amministrativa. Il Consiglio comunale dei Ragazzi e le visite delle scolaresche in Comune, la nascita del Polo culturale alla Mario Musso con al centro la Biblioteca possono avvicinare molti giovani all’impegno politico, garantendo un futuro sano ed appassionato all’amministrazione saluzzese».

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