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Gallo unico assessore della Granda

Non avrà però la Sanità, destinata a un tecnico o a Fratelli d’Italia. Bongioanni alla presidenza

Gallo unico assessore della Granda
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Siamo alle prime mosse e sono poche fino a questo momento le conferme (nonostante siano molte le voci) che trapelano a proposito della nuova giunta regionale.

I grandi registi sono tre cuneesi: Alberto Cirio, il riconfermato presidente; Guido Crosetto, ministro della Difesa e plenipotenziario di Giorgia Meloni in Piemonte; Enrico Costa, vicesegretario nazionale di Azione ma soprattutto big maker della Lista Cirio insieme al suo braccio destro Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo.

Lo schema al momento sul tavolo è: 5 assessori per FdI, 2 Lista Cirio, 2 Forza Italia, 2 Lega.

Lo spazio per Cuneo pare restringersi ad un solo assessore, Marco Gallo, ex sindaco di Busca e mister preferenza della Lista Cirio.

Il suo ingresso sembra scontato anche se quasi certamente non andrà ad occuparsi di sanità come era stato ventilato in campagna elettorale.

Per dinamiche interne al partito di FdI si conferma l’ipotesi che Paolo Bongioanni, anziché andare ad occupare l’assessorato al Turismo che aveva sognato, possa presiedere l’assemblea di Palazzo Lascaris. Un’ipotesi che precluderebbe l’ingresso in Consiglio regionale della prima esclusa, Federica Barbero Invernizzi, fatto che acuirebbe le tensioni che da mesi caratterizzano la federazione di Cuneo.

Per la Lega, Luigi Genesio Icardi, assessore uscente alla Sanità, che sconta il fatto di non avere santi protettori nel partito, sembrano non esserci chance per un suo ritorno in giunta. Sperava l’Agricoltura ma questo assessorato lo vuole Fratelli d’Italia per il sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi.

La nomina di Icardi nell’esecutivo avrebbe consentito il ripescaggio in Consiglio del primo escluso, il saluzzese Paolo Demarchi.

Forse uno spiraglio potrebbe esserci per Gianna Gancia, collocata al quinto posto nel listino. Il suo ingresso sarebbe funzionale al ripescaggio di qualcuno dei grandi esclusi del suo partito, passato da 23 consiglieri a 4, tre eletti nella quota proporzionale e uno nel listino del presidente.

Per Franco Graglia (Forza Italia), poche possibilità, dal momento che in pole ci sono i colleghi di partito Andrea Tronzano e Marco Gabusi, già annunciati dal ministro e segretario piemontese azzurro Paolo Zangrillo.

Resta per Graglia l’eventualità di una riconferma alla vicepresidenza del Consiglio regionale, ma deve fare i conti con l’essere cuneese come Bongioanni.

È pensabile che ai vertici possano esserci due esponenti della Granda?

Con la formazione della giunta e la possibile nomina ad assessori di esponenti di Fratelli d’Italia eletti nel listino del presidente, potrebbe aprirsi la possibilità di un rientro in Consiglio regionale per un altro cuneese di radici saluzzesi, Claudio Sacchetto (FdI), al momento escluso perché in nona posizione nel listino.

Avendo Cirio ottenuto una percentuale di consensi superiore al 55% solo sei candidati del listino sono risultati eletti in prima battuta.

Se due o tre di questi verranno designati assessori, come pare, a scalare, si arriverebbe all’ex assessore leghista all’Agricoltura, estromesso dal suo partito nel 2014 per non fare ombra a Gianna Gancia.

Questo lo stato dell’arte quando le deleghe restano ancora tutte da stabilire.

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