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Rifiuti, tariffe confermate per il 2025

Aumenti in vista con il nuovo appalto

Rifiuti, tariffe confermate per il 2025
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La tariffa sui rifiuti, per il 2025, resta invariata. Lo ha confermato il consiglio comunale nel corso dell’ultima seduta del 29 aprile. Il sindaco Franco Demaria, nell’affrontare l’argomento, ha confermato che gli eventuali aumenti ventilati dal Consorzio Csea, riguarderanno il nuovo appalto, quindi potrebbero entrare in vigore dal 2026.

Argomento spinoso, quello dei rifiuti, soprattutto considerando che Csea ha comunicato ai Comuni del consorzio che, la risposta alle richieste sulla conferma o sul potenziamento di alcuni servizi di raccolta, spazzamento e smaltimento rifiuti, potrebbe comportare un aumento del 25% del costo del servizio.

I mugugni, soprattutto tra i cittadini non sono tardati ad arrivare, anche perché appare piuttosto evidente come le promesse di un contenimento, o addirittura di un ribasso, del costo di smaltimento dei rifiuti non si siano mai tramutate in realtà.

Anzi, il costo del servizio è sempre aumentato e, parallelamente, la qualità della raccolta differenziata e del porta a porta non ha fatto passi avanti.

In Consiglio comunale è stata approvata la Tari per il 2025. Il Comune dovrà versare a Csea 2,450 milioni di euro, per le spese della nettezza urbana, una cifra in linea con quanto pagato negli ultimi anni.

La Tari dunque viene confermata e gli aumenti in bolletta, stando a quando confermato da Demaria «Potrebbero ammontare, per le utenze domestiche di 1 o 2 euro. In ballo c’è invece ancora una cifra di 6 euro, che potrebbe essere richiesta dallo Stato, e che andrebbe eventualmente a pesare sulla bolletta delle famiglie; cifra però che, al momento, è ancora in stand by».

Confermata anche la riduzione del 50% sulla tassa rifiuti a chi ha un Isee inferiore ai 12 mila euro.

In Consiglio comunale, anche se l’argomento non era all’ordine del giorno, si è comunque acceso un dibattito sui possibili aumenti che deriverebbero dalla prossima gara per l’appalto dei rifiuti.

Demaria ha ricordato come le tariffe Csea siano attualmente inferiori del 30% alla media piemontese e che eventuali ribassi d’asta potrebbero fare in modo che gli aumenti restino contenuti.

Al di là delle cifre, appare evidente che Csea debba cercare un cambio di rotta, per tornare a fornire un servizio di qualità, premiante per le utenze oggi chiamate ad un forte impegno “a monte” per differenziare e conferire in modo corretto e nei tempi dettati da Csea almeno 9 diverse tipologie di rifiuti: carta, plastica, pile, medicinali, Rsu, umido, ingombranti, sfalci vegetali e vetro.

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