«Sugli eventi non ci facciamo illusioni ma l’estate di Saluzzo sarà animata» l’assessore momberto ridisegna la difficile stagione degli eventi

«Sugli eventi non ci facciamo illusioni ma l’estate di Saluzzo sarà animata» l’assessore momberto ridisegna la difficile stagione degli eventi
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Sarà un’estate diversa da tutte quelle vissute finora. Un’estate senza Notte Bianca, senza feste di piazza, un’estate da ridisegnare per la Fondazione Bertoni e per l’amministrazione comunale. Ne abbiamo parlato con l’assessore alle manifestazioni Andrea Momberto.

C’è il timore che le norme restrittive legate all’emergenza paralizzino gli eventi estivi e anche quelli di settembre, legati ad una consolidata tradizione saluzzese. Come si sta attivando l’amministrazione comunale?

«Innanzitutto, insieme alla Fondazione Bertoni e a tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione degli eventi cittadini, stiamo lavorando quanto più possibile per riprogrammare e non cancellare. Certo, immaginare una Notte Bianca in tempo di pandemia risulta impossibile, ma tante altre manifestazioni si possono adeguare alle nuove regole. Siamo in attesa di conoscere nei dettagli i protocolli di sicurezza che dovranno essere rispettati, ma siamo pronti ad offrire un calendario estivo con proposte culturali e di intrattenimento di qualità».

Se alcune mostre di carattere culturale possono essere gestite in web, per altre manifestazioni, quelle più direttamente collegate all’economia cittadina, ciò non è proponibile. Prova ne sia il fatto che alcune sono già state cancellate. Il sindaco, nell’intervista rilasciata al nostro giornale una ventina di giorni fa, ha lasciato intendere che ci sono sorprese all’orizzonte. Vuole darci qualche assaggio?

«Proprio per l’importanza che hanno nei confronti dell’economia cittadina, le mostre dell’Antiquariato e dell’Artigianato contenute all’interno di Start, non potevano essere cancellate a cuor leggero. Siamo all’opera per proporle in un’inedita versione autunnale, assieme a Saluzzo Arte e al Premio Matteo Olivero. Le manifestazioni di settembre, quali la Mostra della Meccanizzazione Agricola e la festa dedicata alle produzioni locali di qualità, prevista a Castellar, sono a oggi confermate. Per Marchesato Opera Festival e Festa Europea della Musica, si stanno predisponendo performance on-line. I primi due concerti in diretta web di Occit’Amo, nelle settimane scorse, hanno registrato un grande successo di pubblico, e si continuerà nei prossimi mesi. La mostra dedicata al maestro Araldo Cavallera, che si sarebbe dovuta inaugurare proprio nei giorni in cui scoppiava l’emergenza, è stata riprogrammata tra luglio e agosto. L’elenco non è completo: anche io, come il sindaco, non voglio svelare tutte le sorprese».

Da più parti si evidenzia come quella che è alle porte possa essere l’estate del turismo “di prossimità”. Ci sono carte da giocare. Come? Con quali modalità? In quale direzione?

«Non voglio alimentare illusioni, questo sarà un anno difficile per tutti, e il comparto turistico, come quello dello spettacolo e della cultura, pagherà un prezzo molto alto. Detto ciò, credo però che in questo contesto complicato, il nostro territorio abbia delle buone carte da giocare. Dovremo probabilmente rinunciare ai viaggiatori provenienti dall’estero, ma potremo offrire le bellezze della nostra città e delle nostre valli ad un pubblico nostrano, che dopo mesi di clausura avrà voglia di spazi aperti, natura, sapori, esperienze lente, il tutto lontano da centri troppo affollati e caotici. Credo che si verificherà una vera e propria riscoperta delle meraviglie che abbiamo dietro l’angolo, ed in prospettiva dovremo essere capaci a capitalizzarla anche per il futuro».

Dopo questo lungo periodo di chiusura delle attività produttive, Saluzzo rischia di vedere compromessa la sua peculiarità turistica. Per uscire dall’angolo occorre un supplemento di fantasia. Non crede?

«Non credo servano coup-de-theatre: i risultati si ottengono lavorando sodo e preparandosi per tempo. Da anni stiamo collaborando, istituzioni e operatori economici insieme, per costruire la destinazione Terre del Monviso. La crisi coronavirus non ci ha colto impreparati. Il gruppo di lavoro che si è creato è così affiatato che in queste settimane di chiusura non solo non si è fermato, ma ha accelerato la propria attività ed inventiva. Prossime novità? Il kit da pic-nic marchiato Terres Monviso e la creazione di pacchetti giornalieri o week-end studiati per le famiglie, giocati tra la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari locali, le proposte culturali e l’outdoor. Il tutto nell’ottica di svolgere attività di servizio al territorio ed alle realtà economiche che lo animano».

Quali sono i maggiori ostacoli che state riscontrando e come ritenete possano essere superati, sapendo che i grandi eventi di massa, giocoforza, saranno preclusi?

«Fortunatamente, il panorama degli eventi cittadini è molto variegato, e pur dovendo evitare le grandi concentrazioni di pubblico, l’offerta non perde la propria qualità. A oggi le difficoltà più grandi dipendono dal fatto che il quadro normativo di riferimento è ancora in evoluzione. Quando saranno chiare le regole che tutti dovremo rispettare, potremo dare maggiori dettagli ad una stagione che ad oggi ha contorni ancora incerti. Un progetto al quale stiamo lavorando, assieme alla Fondazione Amleto Bertoni, è quello di allestire, se le condizioni lo permetteranno, uno spazio-eventi ricavato nei cortili della ex caserma Musso, da mettere a disposizione di quanti avranno contenuti da offrire. Sarebbe sicuramente un modo efficace per metterci ancora una volta al servizio delle realtà cittadine della cultura e dello spettacolo».

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