Casa in Classe A, ecco i sette passi per una corretta diagnosi energetica

Casa in Classe A, ecco i sette passi per una corretta diagnosi energetica
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La diagnosi energetica di un edificio è un metodo di analisi che parte dai rilievi in campo e arriva alle ipotesi di miglioramento energetico passando attraverso l’analisi dei consumi reali dell’edificio.

L’Enea ha pubblicato lo scorso 25 gennaio nell’ambito del progetto Energia e Sostenibilità per la Pubblica amministrazione, le Linee Guida per la diagnosi energetica degli edifici, soprattutto pubblici, ma applicabili anche ad un edificio privato.

RACCOLTA DATI

E ATTIVITÀ IN CAMPO

Come tutte le attività di analisi energetica sull’esistente, anche la diagnosi parte dal sopralluogo, dalla raccolta dei dati e dall’attività di rilievo sul campo.

I dati fondamentali da acquisire sono: geometrie e dimensioni dell’edificio, caratteristiche termofisiche dell’involucro e degli impianti, profili di occupazione dell’edificio da parte degli utenti, raccolta di eventuali situazioni alteranti l’uso comune dell’edificio, Ape o Relazioni tecniche ex-Legge 10, dettaglio dei dati climatici esterni relativi ad almeno gli ultimi tre anni, bollette di tutti i combustibili utilizzati nell’edificio almeno degli ultimi tre anni.

INVENTARIO ENERGETICO

Nella valutazione energetica dell’edificio possiamo considerare fino a sei servizi di calcolo: riscaldamento, acqua calda sanitaria, raffrescamento, ventilazione, illuminazione e trasporto. A partire dal consumo reale si individua un consumo effettivo rispetto al quale valutare le opportunità di risparmio energetico.

SIMULAZIONE DEL SISTEMA EDIFICIO IMPIANTO

La diagnosi energetica richiede nella maggioranza dei casi la costruzione di un modello. Una volta che il modello è interamente costruito si procede con l’adattamento all’utenza: mentre nel calcolo di certificazione energetica le condizioni di temperatura e di utilizzo degli impianti sono definite in tabella dalla norma di calcolo, la diagnosi ci consente di determinare l’effettivo consumo dell’edificio.

CALIBRAZIONE DEL MODELLO

La calibrazione del modello è il momento della sua validazione che avviene confrontando i risultati ottenuti dal calcolo con le bollette inserite. Uno scostamento tra il consumo registrato in bolletta e quello determinato dal modello ci permette di considerare il modello validato.

Il calcolo del modello - che richiede l’apporto di un professionista - può avvenire con metodo mensile oppure con metodo dinamico orario, a seconda del grado di approfondimento richiesto.

INDIVIDUAZIONE

DELLE AZIONI

Accoppiando l’analisi dello stato di fatto agli obiettivi della committenza, si determinano le eventuali azioni di miglioramento energetico possibili: spesso infatti individuiamo interventi che non solo migliorano le condizioni dell’edificio ma anche il comfort di coloro che ci abitano. Un indubbio vantaggio.

STIMA DEI RISPARMI

E ANALISI DEI BENEFICI

Tra tutti gli interventi proposti dobbiamo scegliere quello che realizza il miglior rapporto costi benefici e soddisfa le attese della committenza.

Il calcolo del miglioramento energetico viene eseguito a partire dal modello reale di edificio considerando il clima reale oppure normalizzando in base alle temperature standard previste da norma.

Nella definizione dei risparmi energetici è necessario considerare anche gli eventuali incentivi fiscali disponibili come ad esempio Ecobonus, Ecobonus potenziato o ancora Conto termico.

REPORT DI DIAGNOSI

Al termine di questo percorso è necessario riferire i risultati ottenuti in un report completo che metta in luce il flusso di lavoro.

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