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“Casa modulare”, una rivoluzione che si ispira alla tecnica del Lego

Un modello costruttivo all’insegna dell’eco-sostenibilità che ci proietta nell’architettura del futuro, facendo ampio uso delle energie rinnovabili

“Casa modulare”, una rivoluzione che si ispira alla tecnica del Lego

Con il termine “casa modulare” ci si riferisce ad un edificio prefabbricato costruito utilizzando materiali sostenibili e composto da moduli finiti pronti per essere installati in cantiere dove vengono assemblati fra di loro.

Un recente studio del Politecnico di Milano ha sviluppato un modello di casa componibile (come le famose costruzioni Lego). Si tratta di appartamenti modulari finiti in ogni componente che si possono aggiungere o togliere dalla struttura portante componendoli uno sull’altro. Queste abitazioni super rifinite e complete di impianti ed illuminazione possono essere riammodernate, sostituite e riutilizzate in altre strutture creando un’economia circolare che riduce l’impatto ambientale.

Se pensiamo al classico sistema costruttivo dell’abitato che ci circonda, dove siamo abituati ai vecchi palazzi costruiti mattone su mattone, questo è un modello totalmente nuovo ed innovativo che si proietta nell’architettura del futuro.

Quindi questi moduli abitativi rappresentano una vera e propria rivoluzione nel settore edilizio grazie ad un approccio innovativo che integra tecnologia, impiantistica e design.

Gli edifici modulari garantiscono un modo di progettare e gestire gli edifici stessi adattandoli alle necessità future sempre nell’ottica della sostenibilità.

Essi sono, infatti, dinamici e sempre aggiornati tecnologicamente oltre a porre massima attenzione ai consumi energetici.

La struttura madre è pensata per durare 100 anni mentre i moduli intercambiabili 20; ogni modulo è grande 4 m x 2 m e pesa 3 tonnellate ed è realizzato in serie con costi ridotti.

Questi “tecno-moduli” sono progettati per concentrarsi su impianti e funzioni specifiche (come unità sanitarie o di lavoro da remoto) che possono essere facilmente sostituiti o aggiornati senza interventi invasivi sull’edificio, rendendo il ciclo di vita degli spazi altamente dinamico.

Così nello stesso spazio abitativo – ad esempio – un bilocale prende il posto di un ufficio; un appartamento diventa uno studio di professionisti o una palestra e via dicendo; insomma ambienti sempre nuovi dove tecnologia e sostenibilità vanno di pari passo.

Questo sistema non solo ottimizza i processi edilizi industrializzati, ma promuove anche l’economia circolare, riducendo l’impronta ambientale. Infatti si ha la possibilità di sostituire i moduli impiantistici a fine ciclo vita, riutilizzandoli in altre strutture offrendo un modello di edilizia più responsabile e flessibile.

Inoltre, l’aggiornamento tecnologico permette ai moduli di connettersi in rete e monitorare i consumi energetici, creando edifici intelligenti e adattabili ai comportamenti degli utenti.

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