Passeggiando sul sentiero del Po, tra barche e ochette l’oasi tra villafranca e cardè
La lunga quarantena sanitaria e il “blocco” delle frontiere regionali hanno contribuito in queste settimane a far riscoprire ai saluzzesi e ai pinerolesi il Sentiero delle Ochette, il percorso ciclopedonale tracciato dagli Amici del Po di Villafranca lungo entrambe le sponde del fiume tra Villafranca e Cardè. 13 chilometri in mezzo a boschi e campi coltivati, con il rumore delle acque del Po a fare da costante sottofondo alla passeggiata.
L’itinerario parte dall’area attrezzata degli Amici del Po, appena a monte del ponte della provinciale tra Villafranca e Moretta. Da lì, in mezzo al bosco planiaziale, ci si incammina verso Cardè, risalendo l’argine del fiume. Di chilometro in chilometro, osservando le acque del Po, ci si accorge della sua trasformazione, da placido fiume a torrente man mano che si risale.
Il sentiero offre alcuni scorci davvero suggestivi: in mezzo al verde sbucano ordinate cascine, anse del fiume popolate da aironi, anatre, rondini e martin pescatori, oltre ad insetti, farfalle e conigli selvatici. In alcuni punti la terra battuta lascia spazio alla sabbia fine del Po, ed è per questo che percorrere il sentiero in bicicletta può essere più faticoso del previsto.
A Cardè il sentiero porta direttamente in centro paese, tra parrocchia, castello e sepolcreto dei Marchesi di San Germano. Attraversato il ponte si svolta immediatamente a destra per imboccare il sentiero di ritorno, lungo la sponda sinistra del Po. Dopo due chilometri una piccola strada poderale consente a chi lo desidera la deviazione verso Cantogno. L’ultimo tratto, tra risorgive e barconi ancorati a riva, ricorda il passato di Villafranca, paese di pescatori che viveva in simbiosi con il Po.