speciale sapori d'autunno

Leccornie piemontesi: Qui si mangia e beve bene

Un viaggio alla scoperta dei piatti locali

Leccornie piemontesi: Qui si mangia e beve bene

Come ci vedono quelli che se ne intendono? Parliamo di enogastronomi, redattori delle rubriche spcializzate su giornali e riviste, influencer quotati del mondo food.

Va detto subito: le recensioni che riguardano il Piemonte e nella fattispecie la provincia Granda sono ampiamente positive, e assai generose nel riconoscere al territorio cuneese un primato nazionale per la presenza concomitante di prodotti di assoluta eccellenza (tartufi, vini, carni, formaggi, ortofrutta, mieli, dolciumi).

Vediamo dunque come si presenta questo “Autunno con gusto”, presentato con dovizia di particolari dalle agenzie turistiche locali.

Tra fiere, sagre, mercati e tavole imbandite, i borghi si animano con il crepitio dei mundajé e il profumo delle caldarroste, mentre locande e ristoranti propongono piatti che fondono sapienza contadina e creatività contemporanea. È il momento in cui il territorio si racconta attraverso le sue chicche: dai funghi alle castagne valligiane, dalle patate di montagna alle erbe aromatiche, fino ai legumi e ortaggi tipici come l’aglio di Caraglio, il peperone Cuneo, il cece di Nucetto, la zucca di Piozzo.

Le montagne parlano attraverso il latte, trasformato in formaggi che portano con sé secoli di tradizione. Castelmagno, Raschera, Bra, Toumin dal Mel, Toma di Elva, Testun, Tomini e Seirass: ogni vallata ha il suo tesoro caseario, frutto di lavorazioni artigianali e di una cultura pastorale che resiste al tempo. Freschi, stagionati, erborinati, vaccini o ovini: il ventaglio di sapori è infinito e racconta la biodiversità di un mondo antico che vive in simbiosi con la natura.

La razza bovina Piemontese, il Cappone di Morozzo, Moretta e Racconigi, l’Agnello Sambucano, la Chiocciola alpina di Borgo San Dalmazzo e quella “corritrice” di Cherasco: sono solo alcune delle bontà che arricchiscono le tavole autunnali. Piatti come la Bagna Caöda, servita nel tradizionale fujot e accompagnata da ortaggi crudi e cotti, diventano riti conviviali. E poi gli agnolotti ripieni, le Raviole o Ravioles della val Varaita, i Crouzet della valle Stura, la polenta, l’Ola al forno: ogni ricetta è un racconto, ogni boccone un viaggio.

A chiudere il cerchio del gusto, ci pensano i dolci: le Paste di Meliga di Pamparato, il Bônet, le Quaquare di Genola, il Real Biscotto di Racconigi, i Cuneesi al Rhum, i Droneresi, i Marron Glacé, senza dimenticare i Bijoux di Saluzzo e le Batjaie di Barge e val Po. E poi il panettone nostrano, che già profuma di festa. Sono creazioni che nascono da mani “sante” e dalla generosità della terra. E’ un grande “Autunno con gusto”.

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