Taglio dei boschi, serve una proroga

Taglio dei boschi, serve una proroga
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«Serve una proroga al periodo di taglio dei boschi»: è la richiesta avanzata alla Regione Piemonte da vari esponenti della filiera del legno e amplificata dalle organizzazioni sindacali agricole. Le aziende agricole del settore silvicolturale ora sono ferme, in quanto ritenute “attività non essenziali”. Pensando alla ripresa dei lavori, chiedono di avere tempo per pulire i boschi e garantire la manutenzione del territorio.

Il guaio è che finora la proroga dei periodi di taglio non è stata concessa dalla Regione. «Ce ne rammarichiamo ma auspichiamo che questa scelta possa essere rivista», dice il pre sidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia in merito al provvedimento con cui la Regione Piemonte non autorizza per il momento lo slittamento dei termini del 15 aprile, per interventi in boschi fino a 600 metri, e del 30 aprile per analoghe operazioni in territori fino a 1.000 metri di altitudine.

Attualmente le aziende che rientrano nella classificazione Ateco 02, “silvicoltura ed utilizzo di aree forestali” (compresa la produzione di legna da ardere, ad esempio) non sono tra quelle consentite ad operare dalla disciplina emergenziale e dalle disposizioni di restrizione emanate dal governo per contrastare il Covid-19. Ciò significa che le imprese che si occupano della pulizia e della gestione dei boschi in Piemonte sono impossibilitate a finire i lavori entro i termini previsti dalla normativa regionale.

Spiega Allasia: «Il Piemonte dovrebbe adottare un provvedimento simile a quello preso dalla vicina Liguria che, per quest’anno, ha eccezionalmente posticipato i termini per l’esecuzione del taglio di boschi cedui al 15 maggio per i bacini del Mar Ligure e al 30 maggio per i bacini padani. Sarebbe un segnale importante di vicinanza agli operatori di un settore che, specie per i territori marginali della nostra provincia e della nostra regione, rappresenta una delle poche fonti di reddito, insieme all’allevamento e al turismo».

Il Piemonte, dopo la Sardegna e la Toscana, è la regione dell’Italia con la maggior estensione forestale. La Granda rispecchia questo andamento: su una superficie complessiva di 689.090 ettari, i boschi ricoprono 242.286 ettari di territorio, il 35% del totale.

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