Nuovi incentivi 2024: ecco come funziona la riforma bonus
Auto suddiviso in tre fasce, con e senza rottamazione
Entro il mese di marzo, al più tardi all’inizio di aprile, dovrebbe entrare in vigore la riforma degli incentivi annunciata a più riprese - tra il 20 dicembre 2023 e il 1° febbraio 2024 - dal ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso. Intoppi burocratici hanno fatto slittare i tempi. Pur non essendo ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il contenuto del decreto è già stato reso noto dallo stesso Urso.
Prevede, in buona sostanza, la conferma delle tre fasce di emissioni e dei limiti di prezzo di listino delle auto nuove, accompagnata da un robusto rifinanziamento dei fondi già previsti per il 2024 con i circa 290 milioni di euro avanzati nel 2022 e da un irrobustimento dei singoli contributi statali, che saranno parametrati anche sulla base della classe Euro della macchina da rottamare (con un extra bonus, ma solo nelle prime due fasce, del 25% per le persone con Isee familiare inferiore a 30 mila euro).
Vediamo nel dettaglio.
TRE GRUPPI DI AUTO
L’architettura degli incentivi continuerà a basarsi sulle emissioni di Co2 dell’auto che si acquisterà. La norma prevede tre fasce:
* 0-20 g/km: a questo gruppo appartengono tutte le macchine elettriche a listino più tre versioni di due modelli Toyota plug-in, la Prius e la C-HR.
* 21-60 g/km: a questo gruppo appartengono solo macchine ibride plug-in, ossia vetture con doppia alimentazione, termica ed elettrica, con una piccola batteria di trazione ricaricabile dall’esterno ma dall’autonomia limitata, quando la vettura marcia in solo elettrico, a poche decine di chilometri in solo elettrico.
* 61-135 g/km: a questo gruppo appartengono macchine con motore termico (a benzina, gasolio e gas) e ibrido (full e mild), prevalentemente dei segmenti A (citycar), B (utilitarie) e C (compatte) - ma non manca qualche versione del segmento D – di un po’ tutte le carrozzerie; berline, Suv, monovolume e multispazio.
Privati e imprese (escluse concessionarie e Case). La riforma degli incentivi per il 2024 estenderà l’accesso a tutte le imprese con la sola esclusione di quelle che operano nel commercio di auto, ossia concessionarie e commercianti indipendenti. Le aziende, però, restano escluse dalla terza fascia, quella delle auto termiche e ibride con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km.
Contributi compresi tra 1.500 e 13.750 euro. I bonus statali andranno da un minimo di 1.500 euro sulle auto della fascia di emissioni 61-135 g/km - ossia auto termiche e ibride prevalentemente dei segmenti A, B e C con rottamazione obbligatoria di una vettura Euro 4 - a un massimo di 13.750 euro per l’acquisto di un’elettrica da parte di un acquirente con Isee familiare inferiore a 30 mila euro e rottamazione di una vettura Euro 0, 1 o 2.
Il bonus statale si aggiungerà allo sconto della Casa o della concessionaria. L’incentivo statale andrà detratto dal prezzo finale chiavi in mano e non sostituirà lo sconto che quasi tutte le concessionarie e quasi tutte le Case concedono - in misura variabile di mese in mese in base alle iniziative promozionali mensili - alla loro clientela. Le due voci, incentivo statale e sconto, vanno distinte e bene evidenziate fin dal preventivo.
I fondi saranno limitati. Lo Stato ha messo a disposizione, per le autovetture, 793 milioni di euro da cui andrà detratta la parte dei 570 milioni di euro già previsti per il 2024 che risulteranno prenotati al momento dell’entrata in vigore della riforma.
Questo e molto altro sullo speciale auto sulla Gazzetta di Saluzzo