«Look sobrio ma personalizzato» Parola agli esperti del make-up
Ormai è risaputo, il look nuziale perfetto non è garantito dal solo abito, ma dalla scelta armonica delle varie parti. Perché una sposa appaia al top è quindi necessario che venga studiato con cura ogni singolo aspetto, dalla testa a piedi. Riguardo al make up da sposa può essere interessante sentire che cosa dicono - interpellati in merito - due dei massimi esperti d’Italia.
Giorgio Forgani, global make-up artist di Pupa Milano, osserva: «Mentre in chiesa è d’obbligo optare per un trucco dai toni più neutri un matrimonio civile permette alla sposa di optare per un look più originale. Via libera, infatti, a tailleur ed abiti colorati, ma anche a linee meno scenografiche rispetto al classico abito bianco con ampia gonna ad A che si esibisce durante il rito religioso. La sposa che decide di sposarsi in municipio o in altre sedi civili potrà optare per un look sobrio ma ricco di personalità, giocando in particolare sui colori di labbra ed unghie, laddove l’abito lo consenta».
Precisa Forgani approfondendo la materia di sua competenza: «Un accorgimento da tenere a mente è quello di optare per una base opaca dato che i luoghi in cui viene celebrato il rito civile sono di solito piuttosto bui: in questo modo, il flash del fotografo non genera sul volto della sposa effetti luce troppo brillanti. Da non dimenticare di dare all’amica di fiducia un kit d’emergenza contenente cipria, blush e gloss e rossetto, per un ritocco veloce anche all’ultimo del make up».
IL TRUCCO DA SPOSA
Che ne pensa invece una delle migliori truccatrici, Luisa Festa di Napoli? «Secondo me bisogna innanzitutto sfatare il mito del “trucco da sposa”, nel senso che è comunque un trucco adeguato alla persona stessa, quindi strettamente legato alla sua personalità. Perché diciamocelo pure: la bellezza viene soprattutto dal sentirsi bene con se stessi, e non è necessariamente legata ad aspetti fisici ed estetici, anzi. Lo stesso discorso vale per chi decide di sposarsi in chiesa, o per chi sceglie il municipio. Insomma, il giusto “look” è secondo me sempre molto personalizzato. I colori che più si addicono a una sposa, a prescindere dal luogo, sono sempre quelli naturali. Quindi la scelta può cadere sui toni del marrone caldo o freddo, sul castagna, sul miele e sul color cioccolato, e ancora il melanzana, il bronzo, l’arancio, i toni ramati tutti declinati in varie nuances e abbinati a un punto luce che dia risalto alla sfumatura, alle guance, alle labbra delineate e poi sfumate con tutti i toni del rosa da quello opaco a quello lucido o brillantinato».
IL BANCHETTO NUZIALE Una delle domande che ricorrono più di frequente, da quando il rito civile ha preso sempre più piede, è il seguentnte: ci sono indicazioni particolari per un rituale civile? Risponde Margo Schachter du Foof&Lifestyle: «Il classico banchetto nuziale che costringeva gli invitati a tavola per ore ore ormai è superato anche per chi si sposa in chiesa. Oggi il modo di ricevere è cambiato, e si può stanziare il budget in modo più furbo. Fondamentale è che il menù nuziale si adatti al clima dell’intera cerimonia, esattamente come l’abito e la location, e ne rispecchi l’armonia. Per esempio, sarebbe sbagliato un menu esotico a base di sushi se il banchetto è allestito in un agriturismo».
L’ideale - concordano anche i migliori chef - è una scelta sfiziosa di appetizer per l’aperitivo in piedi, e poi qualche buon piatto tipico, ben servito, quando ci siede a tavola. Meglio la qualità della quantità.
Da salvare, sempre e comunque, la torta nuziale: dà allegria e suggella con eleganza il banchetto.