Ritorno al lavoro dopo la maternità Suggerimenti contro ansia e stress
Lo speciale festa della mamma affronta molti temi legati all'amore figlii mamma, ma anche consigli utili per tutte le mamme
Dopo il congedo per maternità, il rientro al lavoro è vissuto dalle donne in modi diversi e spesso ambivalenti: alcune sono desiderose di recuperare spazi propri non legati all’accudimento del bambino, altre vorrebbero prolungare il periodo fino alla maggiore età del piccolo. Tutte si trovano a dover prendere decisioni e a rivedere l’organizzazione della routine familiare.
1. Stop al senso di colpa!
Che siate delle stakanoviste a riposo forzato o delle super chiocce è possibile che vi troviate a fare i conti con il senso di colpa e la pressione di giudizi esterni. Non lasciatevi intrappolare dalle aspettative sociali perché nessuno meglio di voi stesse è in grado di valutare le scelte più giuste per la vostra famiglia: madri serene e soddisfatte della propria vita crescono bambini felici.
2. Chi si occuperà di mio figlio?
La scelta, non facile, è spesso dettata dalle circostanze: ragioni economiche, organizzative, nonni lontani, presenza di altri fratellini, ecc. Prendetevi tutto il tempo per valutare tutti i benefici e gli svantaggi, nell’immediato come nel lungo termine, e scegliete la soluzione che vi fa stare più serene: se siete tranquille nel delegare l’accudimento del vostro bambino, il rientro al lavoro sarà più facile da gestire. Visitate più di un nido, chiedete di conoscere le educatrici, chiarite le vostre aspettative alla babysitter o ai nonni, esplicitate le vostre perplessità, stabilite delle priorità, chiedete di essere sostenute nelle scelte. Una volta raggiunte delle sicurezze dentro di voi, sarà molto più semplice trasmetterle al bambino affinché il distacco da voi possa essere vissuto con la massima serenità.
3. Come gestire il distacco tra mamma e bambino
Una volta scelte le figure che si occuperanno del vostro piccolo, cominciate con l’allontanarvi per poco tempo al giorno, prima del rientro vero e proprio al lavoro: in questo modo avrete tempo di abituarvi
e far abituare il bambino alla vostra assenza, All’inizio potrete fare una passeggiata o andare a fare la spesa, e aumentare via via il tempo trascorso fuori casa, in modo da essere pronte a stare lontane per un’intera giornata.
E’ importante sottolineare che tornare a lavorare “non” significa rinunciare al ruolo materno ma delegare l’accudimento del bambino. Il legame mamma-bambino non potrà essere messo in discussione dal ritorno al lavoro perché la relazione non viene intaccata dall’assenza della mamma: la mamma continua di fatto a prendersi cura del piccolo anche quando non c’è perché sostituita da persone di piena fiducia.
4. Come abituare il bambino alla babysitter
Nel caso in cui la mamma opti per una babysitter, sarà importante fare in modo che questa nuova figura di riferimento entri a far parte gradualmente nella vita del bambino: si inizierà quindi passando del tempo tutti insieme, al fine di favorire la conoscenza reciproca e di far maturare anche nel piccolo un senso di fiducia che lo sosterrà durante l’assenza della mamma.
5. Parola d’ordine: delegare!
Abbandoniamo l’idea di poterci occupare di tutto, al meglio e in ogni situazione: il tempo a disposizione non è infinito e ancor meno lo sono le nostre energie; l’idea di una super mamma sempre allegra che affronta e risolve tutto con la massima efficienza è assolutamente irreale: le mamme, come tutte le altre persone, “non” sono infallibili e hanno bisogno di riposo. Lasciare il bambino alla tata o ai nonni e concedersi un momento per recuperare le energie (una pizza con le amiche, una passeggiata con il partner, un’ora da sole al parco, un pisolino) “non” significa essere una cattiva madre.
6. Accettare il cambiamento
Ciò che funzionava prima della nascita del nostro bambino potrebbe non essere più adatto ai nostri nuovi ritmi. Bisogna prendere coscienza del cambiamento e accettare con serenità il fatto che non si può provvedere a tutto, che talvolta il bambino dovrà rimanere con la tata più del dovuto e qualche altra volta rinunceremo a due ore di straordinario. Questo ci consentirà di maturare anche verso noi stesse un atteggiamento non giudicante, che ci preserverà dal giudizio altrui.
Auguri a tutte le mamme, lo speciale prosegue sul giornale in Edicola