Al 118 ora si possono trasmettere le immagini dal luogo dell’incidente chi chiede aiuto può collegarsi in videochiamata all’operatore della centrale operativa

Al 118 ora si possono trasmettere le immagini dal luogo dell’incidente chi chiede aiuto può collegarsi in videochiamata all’operatore della centrale operativa
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Il 118 Piemontese, lo scorso anno, si è messo in moto 421 mila volte nel 2019. Tante sono le missioni che la macchina del soccorso formata da 316 medici, 524 infermieri e 29 mila volontari del soccorso ha portato a termine sul territorio.

Numeri che fotografano la realtà del Dipartimento 118 regionale, uno dei più efficienti e preparati a livello nazionale.

A presentarli, nell’insolita location dell’aeroporto di Levaldigi, quartier generale dell’Emt (cioè la maxiemergenza) del 118, è stato il direttore regionale Mario Raviolo, che ha illustrato anche quella che è la grande novità del 2020: «Siamo a una svolta epocale delle centrali operative: i cittadini comunicheranno non solo tramite audio ma anche attraverso lo scambio di chat e di immagini. Il servizio di emergenza 118 piemontese, primo in Italia, sarà in grado di connettersi in tempo reale con il luogo dell’intervento o lo scenario dell’incidente. L’innovazione permetterà una migliore gestione della situazione. Perché l’operatore non avrà solo orecchie, ma anche occhi sul luogo dell’intervento».

Le chiamate di soccorso sono gestite, per l’intera regione Piemonte, con l’esclusione della provincia di Torino, dalla centrale operativa di Saluzzo.

Significativi i numeri di uscite dell’elisoccorso che ammontano a 2955. Grande l’impegno dei Comuni per le aree di atterraggio notturno, ormai salite a 162 (43 in provincia di Cuneo) su tutto il territorio regionale. Gli elicotteri del 118 sono inoltre dotati, da quest’anno, di un nuovo dispositivo medico per la ventilazione del paziente.

Tra le attività del dipartimento c’è un fiore all’occhiello: la struttura di maxiemergenza 118 regionale, dotata di un ospedale da campo italiano certificato dall’Oms, che ha svolto nei mesi di aprile e maggio la sua prima missione internazionale in Mozambico. In prima linea nel paese africano anche il direttore Raviolo: «Sono stati due mesi di intensa attività medica e chirurgica, terminati con la donazione dell’intera struttura all’ospedale di Beira. L’ospedale da campo si avvale di medici, infermieri e tecnici provenienti da tutte le aziende sanitarie regionali, mobilizzabili al bisogno a seguito di allerta proveniente dalla Centrale operativa di Bruxelles».

Presente alla conferenza sul report del 118 anche l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi che, oltre a plaudire la professionalità e lo sforzo profuso dal Dipartimento, ha colto l’occasione per annunciare un’importante novità per le strutture ospedaliere: «La Giunta regionale - ha detto Icardi - ha approvato l’articolazione della rete dei Centri di Emodinamica, confermando i tre centri per la provincia di Cuneo, tutti operativi 24 ore su 24, nelle strutture ospedaliere di Cuneo, Savigliano e Verduno».

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