Una cucina da duemila pasti al giorno per gli ospedali di Saluzzo e Savigliano Zzzzz zzzzzz

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Tutti i pasti serviti a degenti e personale ospedaliero delle strutture di Saluzzo, di Savigliano, della residenza per anziani “Spada” di Racconigi e delle comunità alloggio di Racconigi e Cussanio verranno preparati dal nuovo centro cottura gestito da Amos a Saluzzo.

La struttura, inaugurata venerdì dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi e dal direttore generale dell’Asl Cn1 Salvatore Brugaletta, è situata al piano seminterrato dell’ospedale di Saluzzo.

Ci lavorerà una brigata di 24 persone tra cuochi e assistenti e avrà una capacità produttiva di 2000 pasti al giorno. In questa prima fase è strutturata per la preparazione di 370 mila pasti annui (poco più di mille al giorno), destinati principalmente all’ospedale Civile di Saluzzo (116 mila), al Santissima Annunziata di Savigliano (202 mila) e alla residenza per anziani di Racconigi (31 mila).

Il costo del nuovo punto cottura, una cucina di 600 metri quadrati attrezzata per grandi numeri, è stato di 736 mila euro.

«L’obiettivo - spiega l’amministratore unico di Amos, Oddone De Siebert - era di dotare il territorio di una struttura efficiente e centralizzata, organizzata secondo i più moderni processi di conservazione e lavorazione delle derrate per la preparazione dei pasti, con una gestione efficiente e di primo livello del sistema produttivo, con contenimento dei costi unito ad un alto livello di attenzione alla qualità».

All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il commissario straordinario per il Covid Giuseppe Guerra, i sindaci di Saluzzo Mauro Calderoni e Savigliano Giulio Ambroggio, il vicesindaco Franco Demaria e il consigliere regionale Paolo Demarchi.

«Sappiamo che il cibo è salute - ha commentato Icardi -. Ringrazio Amos per il progetto di ristorazione collettiva che a Saluzzo centra l’obiettivo di dotare i presidi ospedalieri e sociosanitari di una struttura organizzata secondo i più moderni processi di conservazione e lavorazione delle derrate».

Ha aggiunto il sindaco Cadleroni: «Il punto cottura è un tassello non banale del processo di integrazione ospedaliera nel territorio fossanese, saluzzese e saviglianese. L’ospedale di Saluzzo sta svolgendo un ruolo importante nella lotta al Covid e così abbiamo dovuto sacrificare temporaneamente alcuni servizi come il Pronto Soccorso. La pandemia, però, ha creato anche effetti positivi: nel Saluzzese tutta la comunità si è stretta attorno al presidio ospedaliero mettendo a disposizione risorse ingenti, grazie anche all’associazione “Officina delle idee”. Ora - ha sottolineato Calderoni - serve restare uniti per continuare a migliorare e riqualificare anche l’ultima porzione di ospedale che non è stata oggetto di lavori in passato, ad esempio per raddoppiare le postazioni per la dialisi».

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