Campagna delle pesche al via all’insegna del fattore climatico
Previsto un calo produttivo a fronte di una qualità al momento promettente
Le anomalie climatiche primaverili hanno impattato sulla produzione frutticola italiana, in particolare su alcune drupacee, ma gli investimenti fatti sulla protezione degli impianti e una strategia di ampliamento e di diversificazione degli areali produttivi, permettono di guarda con fiducia all’imminente campagna di raccolta, pesche e nettarine in primis.Spiega un addetto ai lavori attivo sulla piazza saluzzese: «Il calendario produttivo ogni anno subisce variazioni, ma grazie alla professionalità dei nostri produttori, coadiuvati dai tecnici di filiera, siamo in grado di rispettare i programmi con la distribuzione. La campagna della frutta estiva ormai è vicina e nonostante le note difficoltà, ci sono segnali incoraggianti».
Sin dalle prime battute della campagna peschicola - tra Spagna e Meridione - si è capito che l'estate 2024 potrà contare su una buona disponibilità di prodotto. «Stimiamo tra l'80 e il 90% del potenziale produttivo - spiegano dal gruppo romagnolo Alegra -. I primi stacchi hanno visto calibri sensibilmente ridotti, ma quando entreremo nel cuore della campagna avremo una produzione con volumi e qualità: questo ci fa essere ottimisti, anche perché il mercato pare ricettivo e la domanda di questi frutti nelle ultime settimane è stata costante».
Per le albicocche, la situazione appare in chiaroscuro. Le premesse erano completamente diverse, ma un maggio anomalo ha ridotto le previsioni produttive, sia al sud che al nord. Le ragioni sono diverse. In Meridione il grande caldo ha compromesso la produttività degli alberi da frutto, in Romagna è stata la grandine a impattare negativamente sui volumi, mentre sulla raccolta in Piemonte la carenza di prodotto per le pioggie prolungate dovrebbe avere perlomeno la ricaduta positiva di migliorare le quotazioni.
Tornando al comparto pesche e nettarine, i volumi sono in costante aumento e, per ora, come provenienza si notano soprattutto la Spagna e la Puglia, in attesa delle produzioni del Nord Italia. I prezzi anche in questo caso sono in lieve calo - meglio le nettarine che le pesche – ma è un trend che gli specialisti di mercato dicono essere “fisiologico”.
Di certo il mondo dei produttori dell’areale saluzzese è in fervida attesa che il meteo si stabilizzi in modo da avere una produzione costante anche sotto il profilo qualitativo. Da aprile a tutto maggio, continuando fino ai primi di giugno, le giornate di pioggia sono state superiori a quelle soleggiate, il che ha richiesto maggiori trattamenti e cure agronomiche adeguate.