«Affrontare l’esame senza gli amici è la parte più triste di questa Maturità» parlano i ragazzi che hanno sostenuto per primi la prova

«Affrontare l’esame senza gli amici è la parte più triste di questa Maturità» parlano i ragazzi che hanno sostenuto per primi la prova
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Ingressi vuoti, nessun assembramento davanti alle scuole con capannelli di studenti che si confrontano sugli scritti. Nulla di tutto questo. L’agognata Maturità è arrivata, ma solo con l’esame orale che ha avuto la durata massima di un’ora.

All’ingresso i ragazzi devono sottoscrivere l’autocertificazione che attesta il buono stato di salute, igienizzare le mani con il gel e indossare la mascherina.

Alcuni Istituti come il Denina hanno separato i membri della commissione con schermi di plexiglass. Sembra si siano sovvertiti i ruoli. Il candidato sale in cattedra: mentre i professori sono seduti nei banchi disposti a ferro di cavallo, tutti indossano la mascherina anche durante il colloquio, mentre al candidato è consentito toglierla. Fa effetto non vedere l’espressione degli insegnanti mentre il maturando parla.

I RACCONTI DEGLI STUDENTI Alessandro Provera, liceo Scientifico Bodoni: «Dapprima studiavamo in streaming con i compagni e negli ultimi giorni. Quando le disposizioni anti Covid lo hanno permesso, abbiamo fatto un piccolo “ritiro” in montagna con alcuni miei compagni ripassando assieme».

Le disposizioni ministeriali per l’Esame di Stato 2020 prevedevano che solo una persona potesse accompagnare il candidato, così è stato per Matteo Piovano al Bodoni: «È stato fondamentale il supporto di mia sorella Mariagiorgia, mi ha aiutato a livello psicologico».

Avere un’amica vicina è stato importante per Natasha Ferreri del linguistico Soleri-Bertoni: «Era seduta vicino alla cattedra, ma a debita distanza. Anche lei ha dovuto compilare l’autocertificazione, le è stata misurata la febbre e ovviamente ha indossato la mascherina». È andata da sola in aula Arianna Caggiati, del Classico, gli amici la attendevano fuori. «Ho avuto una notte di tensione ma i genitori e mio fratello mi hanno aiutata a rilassarmi. Ho affrontato l’esame con serenità».

Vigilia tranquilla per Laura Paglietta dello Scientifico: «Ho preparato l’esame da sola. Ho ascoltato la canzone di rito, la famosa “Notte prima degli esami” di Venditti, e poi ho dormito senza problemi perché avevo un po' di ore di sonno da recuperare dai giorni precedenti trascorsi a studiare». Molti di loro conoscono già gli esiti e stanno pensando alle meritate vacanze.

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