«Chiediamo che gli istituti di Sanfront e Paesana, dato che soddisfano le soglie numeriche minime stabilite a livello nazionale nelle zone montane, non siano interessati da nuove procedure di fusione»: questa in sintesi la posizione espressa dalla giunta comunale di Sanfront che, a nome anche delle amministrazioni comunali di Paesana e Rifreddo, ha approvato una delibera sul “caso scuole” che da mesi tiene banco, preoccupando dirigenti e genitori.
Con questo atto il Comune rivendica «il ruolo di fondamentale importanza socioculturale dell’istituto, quale presidio formativo operante in territorio montano». Parole ferme.
Fanno parte del circuito la scuola primaria e secondaria di primo grado di Sanfront, la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado a Paesana, infanzia e primaria di Rifreddo, infanzia e primaria di Martiniana Po: un bacino di utenza tale – sperano residenti e Comune – da non metterne in discussione l’autonomia.
Su indicazione del ministero, però, a causa della crisi demografica, la Provincia procederà ad un taglio di cinque dirigenze a partire dall’anno scolastico prossimo. La prima proposta messa in campo riguarda la fusione tra l’istituto comprensivo e le scuole di Bagnolo e Barge. Successivamente ha preso corpo l’ipotesi di un’unificazione delle scuole di Sanfront-Paesana con Revello. Infine una terza ipotesi, di difficile realizzazione: l’accorpamento di Bagnolo con quello di Sanfront.
Nera si è rivelata la fumata in seguito all’incontro di luglio in Provincia per districare la matassa: ogni sindaco ha cercato di difendere l’autonomia della sua scuola. Un Comitato di genitori sanfrontesi, prima ancora che si muovessero le istituzioni, si è opposto chiaramente alla fusione con Revello e fa la voce grossa.
Revello, che è la scuola sotto la soglia prevista per la sussistenza (qui vigono le regole “di pianura” e quindi occorrono numeri più alti per mantenere l’autonomia), sarebbe pronta a dire sì ad un unico plesso di valle, ma solo a patto che il quartier generale restasse all’ombra del Campanile delle Ore. E la disfida continua…
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