«Coscienti delle difficoltà di contenere il virus Ma non possiamo attribuire la colpa alla scuola» La protesta dei genitori alle prese con il lavoro e la gestione dei figli in dad
Durante la scorsa settimana, un gruppo di genitori di Bagnolo, con il permesso del dirigente scolastico Nicola Rossetto e del sindaco Fabio Bruno Franco, ha deciso di manifestare pacificamente con i propri figli contro la didattica a distanza, apponendo dei cartelli sui cancelli della scuola dell’infanzia Pasquet come segno di protesta per la forzata chiusura delle scuole.
Precisano le portavoci del gruppo Laura Dana Borga e Roberta Castagno: «Siamo coscienti della situazione sanitaria in corso, ma non possiamo credere che il problema principale del contagio siano le scuole o, peggio, i bambini. Da settembre a febbraio gli alunni sono stati tutti buoni e hanno rispettato le regole il più possibile, ma noi genitori non possiamo tollerare che la maggioranza delle attività lavorative non si siano bloccate mentre a chiudere per prima sia stata proprio la scuola. Non tutti hanno nonni o baby-sitter a disposizione, e molti genitori lavorano entrambi e fuori Bagnolo».
«La didattica a distanza - proseguono i genitori -, sebbene molto utile in emergenza, a tratti divertente di primo acchito, non può certo sostituire la scuola in presenza, il confronto diretto con il docente e con i compagni».
«Con l’auspicio di poter tornare presto in classe - sottolineano Laura e Roberta -, chiediamo a chi di dovere (noi non siamo esperti né di organizzazione scolastica né di sanità) di trovare le soluzioni più idonee per il ritorno a scuola già dopo Pasqua, se necessario anche adottando ulteriori misure di sicurezza: piccoli gruppi, lezioni all’aperto, accensione della ventilazione meccanica, test salivari periodici, sincerità e correttezza da parte di tutti in caso di contagio o probabile contagio».