Le emozioni dei ragazzi nel primo giorno di scuola

Le emozioni dei ragazzi nel primo giorno di scuola
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Quest’anno il primo giorno di scuola non è stato un primo giorno di scuola qualunque: gli studenti lo aspettavano con ansia. Ecco le loro emozioni.

Serena, IVC Denina: «E’ stato un momento magico quando tutti abbiamo potuto guardarci negli occhi senza essere connessi. Sentire la risata del vicino di banco non è paragonabile alla migliore serie tv. Avere contatto con le persone significa sentirsi vivi».

Gaya, IIE Pellico: «E’ proprio vero che quando ti privano di qualcosa ne capisci a fondo l’importanza. E’ stato un inizio strano, senza abbracci, senza scambi, ma so che non mi peserà nessuna precauzione pur di continuare in presenza».

Giulia, IVC Denina: «Poter di nuovo sentire quel clima che ci avvolgeva prima della didattica a distanza è stato bello ed emozionante». La compagna Safyra, aggiunge: «Il mio primo giorno? Strano, un nuovo inizio».

Rebecca e Elisa, VD Pellico: «La quinta sarà più facile in presenza, la scuola ci insegna a stare insieme e a condividere». Marco, Sara, Elisabetta, VB Denina, aggiungono però: «Dover passare l’ultimo nostro anno di superiori senza il confronto con le altri classi sarà un po’ triste».

Mattia, IE Geometri: «Spero vivamente che la scuola non si debba fermare mai più»

«Ero un po’ agitata - Giada, IB Denina - perché non conoscevo nessuno, ma entrata in classe, ho capito che saremmo andati d’accordo, tutti vivaci e carichi!»

Francesco, IB Denina: «Lunedì avevo molta ansia per le norme anticovid, ma, appena arrivato, mi è sembrato tutto molto semplice. Mi abituerò». Emanuel, IV C Pellico: «Tornando a scuola ho provato un senso di smarrimento» e Anna, VD Pellico: «Penso sia tutto forzato, di normale c’è poco» e Gaia IV B Pellico: «Speriamo che le cose migliorino».

Luca, IIIB Itis: «Banchi distanziati, gel, addirittura la tastiera del pc avvolta in una pellicola. Ma va bene così».

«Spero che la scuola continui perché privarci della scuola vuol dire privarci del nostro futuro» aggiunge Francesco, IIIA Itis. «La scuola ha comunque saputo resistere» dice Nicolas, IVC Pellico. Conclude Salah IIIB Itis: «La nostra scuola sembra preparata a qualunque evenienza».

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