Popillia japonica: a Lombriasco si studiano difesa e prevenzione
Scuola agraria salesiana Conoscere il pericolo per evitarlo: il progetto di ricerca Erasmus Plus
Un decennio fa, un nuovo fitofago, la Popillia japonica, ha iniziato a creare preoccupazioni e gravi danni per l’intera agricoltura europea ed attualmente è concentrato nel Nord Italia e nel Canton Ticino. Gli esperti a livello scientifico e politico hanno preso in carico il problema per tentare di trovare una difesa che coinvolga specialisti, agricoltori e società.
Attraverso il progetto “Erasmus Plus” dedicato alla ricerca, l'Accademia dell'Agricoltura di Torino ha affidato alla Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco l’incarico di studiare, esaminare e divulgare i comportamenti di tutela e di prevenzione. La scelta è stata quella di seguire i passi che la ricerca scientifica sta conducendo e le norme legislative in vigore in Europa e sul territorio nazionale e regionale. L’intento è quello di sensibilizzare la popolazione e gli operatori agricoli sulle corrette strategie gestionali dell’insetto Popillia japonica.
Conoscere l'insetto
La Popillia japonica è un insetto coleottero che appartiene alla famiglia degli Scarabaeidi. Misura circa 1,5 mm, poi aumenta di volume e diventa sferico. La larva è di colore biancastro con capo e zampe bruno chiare, il corpo a forma di “C” e ricoperto di peli soprattutto nella parte distale dove la colorazione è più scura. Mente l'adulto maschio è lungo 8-12 mm, ha un corpo di forma ovale, con una colorazione dai riflessi metallici che variano dal verde al bronzo e la femmina è più grande.
Ciclo biologico
In primavera le larve salgono in superficie e iniziano a nutrirsi di radici, mentre le femmine depongono nel terreno, le uova scendono in profondità per superare l’inverno.
Origini e propagazione in Italia
• Origine: Giappone; all’inizio del Novecento, si diffonde in Canada. Negli Stati Uniti comincia a diffondersi dal 1916, in Europa, Italia e nel Canton Ticino è presente dal 2014 e rappresenta una minaccia internazionale.
Piante ospiti
La Popillia colpisce soprattutto la vite, piccoli frutti, nocciolo, pesco, susino, mais e soia. Si nutre delle radici quando è nello stadio larvale, si conserva durante l’inverno nei prati poliennali, e l’adulto si nutre della porzione epigea della pianta.
Danni provocati alle colture
La Popillia japonica provoca danni irreversibili sulle colture infestate in quanto, nutrendosi dell’apparato fogliare, ne riduce drasticamente la capacità fotosintetica. Ma si possono verificare anche danni ai fiori e ai frutti riducendo la produzione.
Difesa e prevenzione
Si può prevenire la diffusione degli adulti con trattamenti chimici, approvati scientificamente, alle piante.
La prevenzione contro le larve avviene soprattutto con il controllo biologico (attraverso funghi e nematodi), le lavorazioni meccaniche per distruggere le larve nel suolo in periodi opportuni dell’anno ed i trattamenti adeguati del suolo con prodotti fitosanitari.
La prevenzione durante il volo viene fatta soprattutto attraverso il divieto di spostamento di detriti vegetali non controllati al di fuori della zona infestata.
METODI DI PREVENZIONE
Trappole attrattive. Le trappole per la cattura della Popillia funzionano grazie ad un’esca composta da feromoni, capaci di attrarre sia esemplari maschili che femminili.
Lotta strategica di controllo della Popillia.
Metodi di controllo biologico
• Introduzione di nemici naturali: alcuni insetti predatori e parassitoidi, come le vespe del genere “Tiphia” e i nematodi entomopatogeni, possono essere utilizzati per controllare le popolazioni di Popillia japonica nel suolo.
• Utilizzo di microrganismi: batteri come Bacillus thuringiensis (Bt) sono applicati al suolo per controllare le larve di Popillia japonica.
Controllo colturale
• Gestione del suolo: può influenzare la popolazione di Popillia japonica. Ad esempio, pratiche come la rotazione delle colture e la riduzione dell'umidità nel terreno possono limitare la presenza delle larve.
• Scelta delle varietà: alcune sono più resistenti alla Popillia japonica e possono essere preferite in aree con alte infestazioni.
Controllo chimico
• Insetticidi: l'uso di insetticidi è spesso necessario per controllare le popolazioni di Popillia su vite. Si consiglia l’utilizzo di prodotti chimici efficaci, a basso impatto ambientale, nel rispetto delle corrette normative di applicazione.
Consigli utili
• Monitorare le parcelle (incluse aree circostanti) e notificare tempestivamente al Servizio Fitosanitario Comunale eventuali ritrovamenti sia di adulti che di larve.
• Verificare i propri bagagli e/o l’abitacolo dell’auto prima di spostarsi da territori in cui è stata segnalata la presenza di Popillia. japonica.
• Il trasporto di materiale vegetale fuori da una zona di lotta (zona infestata o zona cuscinetto) è vietato, ad eccezione che venga trinciato o trattato secondo le direttive in vigore o in seguito a un’autorizzazione del Servizio Fitosanitario.
• Insetticida ad uso professionale contro la Popillia japonica: Decis Evo a base di Deltametrina (autorizzato su: colture foraggere, in quanto questo coleottero attacca in maniera molto aggressiva i prati stabili; colture floreali a pieno campo; vivai e piante ornamentali; pioppi e colture forestali; campi sportivi come calcio e golf).
• Insetticida ad uso professionale contro la Popillia japonica: Epik SL, a base Acetamiprid (autorizzato su: piante da frutto, quali melo, pero, pesco, susino, ciliegio; vite; colture orticole; vivai e piante ornamentali, sia in pieno campo sia in serra).
Seminari e congressi
Nell'ambito divulgativo che Erasmus richiede come attività primaria nella nostra Regione, la Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco ed una serie di esperti conoscitori e studiosi di questo colleottero, si mettono a disposizione per organizzare eventi e congressi in tutto il territorio.
Per maggiori dettagli e/o informazioni su questo incontro e su quelli che seguiranno, Vi proponiamo di visitare il nostro sito www.salesianilombriasco.it
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