La frutticoltura del futuro parla digitale e guarda a Manta. Alla Fondazione Agrion è stato inaugurato Digi Open Lab, il nuovo polo sperimentale dedicato all’innovazione tecnologica in agricoltura, presentato in apertura degli Stati Generali della Frutticoltura. Un laboratorio a cielo aperto dove università, imprese e start-up lavoreranno fianco a fianco per sviluppare strumenti capaci di rendere i frutteti piemontesi più sostenibili, resilienti e produttivi. Presentato giovedì durante i convegni degli Stati generali della Frutticoltura, nasce per rispondere alle sfide che oggi mettono alla prova l’agricoltura: cambiamenti climatici, stress idrico, nuove fitopatologie, ma anche la necessità di ridurre consumi e sprechi.
«Digi Open Lab è uno spazio di collaborazione permanente tra pubblico e privato – ha spiegato il presidente di Agrion Giacomo Ballari -. Dal 2026 ospiterà quattro start-up residenti e metterà a disposizione dati e infrastrutture per ricerche applicate».
Il cuore del progetto è il Digi Tree Lab, un meleto sperimentale di 2.000 metri quadrati equipaggiato con sensori, droni, rover e robot in grado di monitorare in tempo reale lo stato delle piante e dell’ambiente. Qui si sperimentano sistemi innovativi per la distribuzione mirata degli agrofarmaci e per la gestione intelligente dell’acqua, con l’obiettivo di aumentare efficienza e sostenibilità.
Accanto al meleto digitale, prende forma lo Smart Bee Lab, un apiario hi-tech dove si studia il legame tra api, ambiente e produttività.
Completano il progetto lo Energy Lab, dedicato a energia pulita e gestione idrica, e due aree in fase di progettazione: un laboratorio post-raccolta per l’analisi qualitativa dei frutti e una camera immersiva per la formazione, con visori e simulazioni in realtà aumentata.
Alla presentazione hanno preso parte rappresentanti dei quattro poli universitari piemontesi: il Politecnico di Torino (Mariachiara Zanetti e Danilo Demarchi), l’Università di Torino (Luisella Celi), l’Università del Piemonte Orientale (Marco Arlorio) e la Scuola di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Luisa Torri), insieme alle aziende partner Syngenta, Netafim, Plantzcare, Dalival, PlantVoice e Abbà.
Dai sensori che leggono il flusso linfatico delle piante all’irrigazione di precisione, il futuro è già in prova nei campi di Agrion. «Abbiamo dato concretezza a una promessa nata un anno fa – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni -: ricerca, innovazione e genetica non sono più parole, ma strumenti concreti per garantire un domani alla frutticoltura piemontese».
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