Scuola, i presidi scrivono al Prefetto «Doppi turni impossibili a gennaio»
Devono ancora iniziare le vacanze natalizie, ma già si pensa al dopo, quando (forse) si potranno riprendere le lezioni in presenza a partire dal 7 gennaio.
Tuttavia, il “nodo scuola” resta uno dei più difficili da sciogliere nonostante si sia visto come non sia stata questa - se non in sporadici casi - occasione di contagio.
I dirigenti scolastici degli istituti superiori del Cuneese hanno indirizzato una lettera aperta al neoprefetto di Cuneo, Fabrizia Triolo, manifestando le loro perplessità sul ventilato ricorso ai doppi turni (un ingresso alle 8 con uscita alle 14 per una quota parte delle classi, ed uno alle 10 con uscita alle 16 per l’altra).
A giudizio dei presidi degli istituti della provincia si tratta di un’ipotesi che rappresenta “difficoltà di gestione insormontabili che finirebbero col conculcare, per una fascia non residuale di ragazzi, l’esercizio del diritto allo studio”.
I dirigenti individuano le maggiori difficoltà nella rete dei trasporti locali, particolarmente complessa per le caratteristiche morfologiche del nostro territorio, insieme alla difficoltà di organizzare un orario scolastico confacente.
Senza dimenticare che in molti casi gli allievi sarebbero costretti ad orari impossibili, non adatti alla loro età e in più la problematicità dell’uso dei locali scolastici (aule, palestre…) che i doppi turni comporterebbero.
I dirigenti scolastici sintetizzano in due punti le proposte indirizzate al prefetto.
Il primo: «Garantire il trasporto del 75% degli studenti, orientando le ulteriori risorse, anziché al raddoppio di tutte le corse, al potenziamento di quelle che ci sono alle 8 e alle 14 (e prevedendole con arrivi intervallati)».
Il secondo: «Prevedere una didattica in presenza del 75% (che significa lasciare alle scuole la rimodulazione delle presenze e della Dad (Didattica a Distanza), portando ad una presenza media - in un mese e a rotazione - di 3 settimane su 4)».
«É un modello razionale - spiegano -, sostenibile e compatibile con le esigenze delle scuole e, crediamo, del sistema dei trasporti cuneese. Un modello - osservano - che pone al centro le esigenze dei ragazzi, di tutti i ragazzi, anche di quelli che per residenza famigliare appaiono più svantaggiati».
Per il prefetto Triolo, fresca di nomina, una questione da studiare e approfondire nelle imminenti vacanze natalizie insieme a sindaci, amministratori provinciali e società di trasporti.
Sempre a margine del “nodo scuola” da registrare che il Tar del Piemonte, nel fine settimana, ha negato la sospensiva all’istanza presentata da un gruppo di genitori rispetto all’ordinanza con cui la Regione aveva disposto la chiusura delle seconde e terze medie nonostante il passaggio da zona rossa a zona arancione.