Un mese senza alunni nelle classi Zocchi: «L’anno non andrà perso»
«La scuola non smette mai di insegnare, non solo agli alunni, ma anche ai docenti». Leda Zocchi, dirigente dell’istituto comprensivo Rosa Bianca di Saluzzo traccia un primo bilancio della didattica distanza, ad un mese dalla chiusura forzata delle suole.
«All’inizio - spiega - non c’era la consapevolezza che la scuola potesse rimanere chiusa così a lungo. Ma ci siamo ricreduti velocemente, ed abbiamo cambiato le nostre prospettive. Si tratta di un cambiamento epocale, per docenti e per ragazzi».
Cos’è cambiato in questo mese?
«Oggi abbiamo una visione più chiara di cosa c’è, di cosa manca, di quali sono le priorità. Dobbiamo tener conto delle famiglie: molte non sono attrezzate con un computer a disposizione dei figli, soprattutto chi ha ragazzi che frequentano ancora la primaria. C’è poi il problema delle connessioni e dell’utilizzo dei dati. Video lezioni, audio da scaricare, possono essere un gap per tanti ragazzi. Stiamo organizzando una serie di videoconferenze con i genitori e i rappresentanti per capire quali siano le criticità maggiori da affrontare. Ci sono aspetti che paiono banali, ma sono primari: molte famiglie mi segnalano che stanno finendo i quaderni, o hanno difficoltà a stampare. Piccoli intoppi che però rischiano di vanificare il lavoro dello studente».
Anche gli insegnanti si sono dovuti adattare?
«Sì, dopo un momento di spaesamento, hanno iniziato a indirizzare meglio il loro lavoro. Ogni materia ha esigenze specifiche, ora si differenziano i compiti, si cerca di lavorare sui libri di testo. Stiamo spiegando alle famiglie che tutte le materie sono importanti, non solo italiano e matematica. Anche musica, arte, tecnologia ed educazione fisica non vanno tralasciate. I nostri professori di motoria stanno cercando di incentivare gli allievi a muoversi, con semplici esercizi di ginnastica da eseguire in casa».
Quando riaprirà la scuola?
«Oggi, purtroppo, è difficile fare previsioni. Ma l’anno non andrà perso. Dobbiamo mantenere alta la concentrazione e l’attenzione. I docenti stanno rivedendo i programmi e gli obiettivi; tutti ci rendiamo conto che non sarà un anno scolastico uguale agli altri, ma non sarà da buttare. Coglieremo quanto di buono è stato fatto e si sta facendo».