«Voglio lavorare in un’orchestra» Il sogno di 143 giovani musicisti

Un frenetico via vai di ragazzi ha animato i corridoi e le aule della Scuola Apm lunedì scorso, mentre da ogni aula giungevano suoni di violini, trombe, clarinetti e contrabbassi.

La nona edizione del corso di formazione orchestrale “Obiettivo Orchestra” per l’anno 2024-2025 ha richiamato in città ben 143 giovani musicisti, provenienti da tutta Italia, e non solo.

Giunto alla sua IX edizione, il corso si pone l’obiettivo di preparare i giovani diplomandi e diplomati alla professione orchestrale e alle prove di selezione in ingresso che questa comporta.

Realizzato dalla Scuola Apm in collaborazione con la Filarmonica TRT del Teatro Regio di Torino, il corso vede come insegnanti le prime parti della Filarmonica e avrà come tappe fondamentali sei incontri nella Scuola Apm e una prova d’esame finale che decreterà gli allievi idonei a una collaborazione lavorativa nell’organico della Filarmonica del Regio.

«Mai come quest’anno - racconta Francesca Fraire, responsabile della comunicazione della Scuola Apm - abbiamo registrato un’attenzione così alta verso il master. Ciò che più ci fa piacere, oltre all’elevato livello dei candidati, è constatare che molti dei ragazzi sono arrivati a Saluzzo per passaparola, consigliati da amici e musicisti che hanno frequentato il corso. Significa molto per noi, perché conferma la qualità del master e l’effettiva possibilità di sbocchi lavorativi al termine di esso.»

Sono sei le classi di strumenti ammesse alla selezione: il violino è lo strumento con più studenti in audizione, ben 31, ma non sono mancati viola, violoncello, tuba, contrabbasso e clarinetto. Ogni studente aveva a disposizione 5 minuti per presentare i brani richiesti dai commissari.

«Una prova impegnativa - racconta Estella Candito, 26 anni -, anche stressante. Mi sono ritrovata a suonare il mio violoncello con un arco diverso, perché il mio si è rotto. Ma in quei 5 minuti ho dato tutto».

«Ognuno di noi sa suonare - aggiunge Arianna Di Raimondo, di Torino -, ma qui il livello è alto, occorre entrare in relazione musicalmente con chi ti sta di fronte, esprimere se stessi, come in una vera orchestra».

Tra i punti di forza del master, rivelano gli studenti, c’è il supporto psicologico. La figura del “mental coach” rappresenta una novità importante per giovani musicisti che, abituati a un approccio da solisti, devono imparare a relazionarsi in un’orchestra.

Enrico Carraro, docente di viola e prima viola nella Filarmonica del Regio, da anni svolge il ruolo di commissario alle audizioni: «In un’orchestra devi impegnare il 30% delle tue energie per suonare bene, ma il 70% devi ascoltare gli altri musicisti, “adattarti” a loro. Insomma, devi avere “più orecchie che mani”. Obiettivo Orchestra serve a questo, a insegnare ai giovani ad entrare in contatto con un modo nuovo di suonare».

Alessandra Avico, primo contrabbasso nella Filarmonica a 25 anni, è alla prima esperienza nei panni di professoressa: «Questo master - ricorda ai ragazzi - offre opportunità concrete di coronare ciò per cui studiano i giovani: entrare a far parte di un’orchestra, trovare un lavoro in campo musicale. È importante provarci, anche se l’ansia di un’audizione di soli 5 minuti è forte. Ma bisogna crederci».

Tra i candidati moltissimi sono alla loro prima esperienza, ma c’è chi, come Giuseppe Ulloa, 19 anni, trombettista, si è presentato alle audizioni dopo aver frequentato il master lo scorso anno. «Offre un’ottima preparazione orchestrale - racconta - e mi piacerebbe approfondirla ulteriormente con un secondo anno di corso».

Dopo le audizioni, i candidati riceveranno in questi giorni l’esito di ammissione al corso, che prenderà il via nelle prossime settimane e si concluderà a luglio 2025. Durante l’anno, avranno l’opportunità di suonare con l’orchestra stabile dell’Apm “Consonante” e di partecipare a festival musicali.