Il calcio: «Vorremmo giocare sempre ma è corretto fermarsi per la salute»

Il calcio: «Vorremmo giocare sempre ma è corretto fermarsi per la salute»
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Il Saluzzo non è ancora potuto tornare in campo. E’ stata infatti rinviata la partita con la Sanremese inizialmente prevista per domenica 15 novembre e slittata alla domenica successiva (22 nov ore 14,30 al Damiano). I marchionali sono quindi fermi da oltre un mese, l’ultima partita disputata risale al 2-2 in casa del Legnano datato 18 ottobre.

Questa settimana abbiamo raggiunto i capitani delle squadre saluzzesi impegnate in serie D ed Eccellenza per sentire il loro pensiero sulla situazione attuale. Qual è l’umore, il loro punto di vista e le considerazioni provenienti dai vari team in attesa della ripresa agonistica, nella speranza che quest’ultima non tardi ad arrivare.

Partiamo dal capitano del Saluzzo Alessandro Serra: «Purtroppo noi in squadra abbiamo avuto casi di positività tra cui il sottoscritto. Questo è stato inevitabile perche nella nostra categoria non abbiamo i controlli come nei professionisti. Passati i giorni di quarantena fiduciaria, la squadra ha ripreso gli allenamenti da una settimana perché la serie D non si è fermata, o meglio, il campionato è fermo fino a fine mese, ma nel frattempo vengono effettuati i recuperi. Sarà un campionato falsato per i vari rinvii delle gare che ci sono stati, ma ce lo aspettavamo tutti. Anzi, devo dire che comunque sono rimasto sorpreso dal fatto che noi si possa proseguire - nei limiti del possibile - con tutte le precauzioni, ma la vedo dura finire nei tempi previsti. Anche se fa male a dirlo, secondo me è giusto fermare il calcio dilettantistico perché per noi non è un lavoro nonostante i sacrifici che facciamo, ma non avendo controlli non possiamo essere tutelati e di conseguenza è un pericolo per noi e per tutte le nostre famiglie. Concludo dicendo che come tutti non vediamo l'ora che questa pandemia si fermi per poter ritornare a una vita normale sia fuori che dentro al campo di calcio».

In Eccellenza abbiamo parlato con Carlo Dutto capitano della Pro Dronero: «Noi ci siamo allenati in gruppo, con i dovuti accorgimenti sulle distanze in campo e negli spogliatoi finché si poteva. Ora ci stiamo preparando individualmente secondo un programma che quotidianamente ci manda il nostro preparatore atletico, ma di certo non è facile. Sicuramente ci manca tanto il campo, perché poi gli allenamenti sono sempre solo una preparazione alle partite della domenica, e se queste mancano - anche mentalmente - è molto difficile essere costanti e regolari. Poi, sulla regolarità del campionato è chiaro che non ci sia: penso che ormai siano già stati falsati dai troppi rinvii, alcuni per necessita altri obiettivamente poco chiari e forse richiesti anche un po’ per convenienza».

Dal Moretta condivide le stesse opinioni Othman Faridi capitano dei biancoverdi: «Sicuramente il momento è difficile, purtroppo noi siamo dilettanti e giochiamo per passione, facciamo parecchi sacrifici per giocare al calcio ed è giusto sospendere le attività nel momento in cui ci sono troppi contagi. Giocando mettiamo solo a rischio le nostre famiglie. Abbiamo entusiasmo nel fare calcio, quindi speriamo di tornare presto alla normalità perché il giocare le partite manca a tutti. Fino alla scorsa settimana avevamo il programma per allenarci singolarmente sperando di poter tornare in campo al più presto. Cerchiamo di tenerci in forma anche se non credo che sia semplice la ripresa. È comunque un campionato falsato, perché basta avere un “positivo” tra i giocatori importanti che bisogna farne a meno per un po’ con conseguenti risultati che sono condizionati».

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