Lo “stop” di Bernard Dematteis personaggio Il campione di corsa in montagna lascia (per ora) l’agonismo
Capitan Berni dice stop. Il già campione europeo di corsa in montagna Bernard Dematteis, da un decennio protagonista della scena sportiva con il gemello Martin, getta la spugna perché è stanco.
«Devo cercare di ritrovare e di riconquistare quello che ho perso per tornare a vivere»: così si conclude l’accorata confessione che ha postato su facebook. Il fortissimo atleta di Rore si confida a cuore aperto, raccontando il suo male interiore, quella depressione che lo tormenta e lo svuota da troppo tempo.
Portacolori della società Sportification, dove milita anche Martin, Berni Dematteis a 34 anni esce dunque dal circuito agonistico, con uno “strappo” che fa rumore e che nel contempo ribadisce tutte le sue qualità di uomo, oltreché di campione. Tre anni fa, l’8 settembre 2017, aveva stabilito il record di ascesa sul Viso da Pian del Re in 1h40’47”, battendo il primato di Dario Viale del 1986
Ora comincia una nuova ascesa, tutta interiore. Ecco i passi salienti del post scritto da Bernard: «Io ci metto sempre il cuore e chi mi conosce bene lo sa. Forse è soprattutto per questo che mi chiamano "Capitano"... per la grinta e la tenacia che ci metto sempre nonostante tutto! Però il Capitano non è più lo stesso... e sono stufo di fingere che vada tutto bene così».
Prosegue il campione: «Sono stanco di nascondere i miei problemi nella vita, come la depressione bastarda di cui soffro da anni e che molto spesso mi distrugge dentro e non mi lascia essere ciò che in realtà sono...».
«Nella vita ci sono cose più importanti della corsa anche se per me la corsa è sempre stata tutta la mia vita e continuerà ad esserlo... ma adesso devo provare a cambiare strada e direzione per cercare di ritrovare quella serenità e felicità che ho perso...».
Conclude Berni: «Non so quando tornerò a gareggiare e ad emozionare... non ho scritto tutto questo per essere compatito o per piangermi addosso perché so bene che c'è gente che sta molto peggio di me. L'ho fatto perché anch'io sono soltanto un uomo con tutti i suoi difetti e debolezze, e avevo bisogno di scriverlo».